
Pediatra
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Esami radiologici per i bambini: troppi e spesso inutili
I bambini vengono sottoposti a troppe radiografie, la maggior parte delle quali viene ritenuta inutile dalla stessa comunità medico-scientifica
Gli esami radiologici cui vengono sottoposti i bambini di ogni età sono circa 4 milioni all’anno. Un’enormità, soprattutto se si considera che la maggior parte di essi è inutile, evitabile e soprattutto dannosa per la salute dei più piccoli.
Un progetto importante
Per far fronte a questo indiscriminato aumento di esami radiologici prescritti ai bambini, la Sip (Società italiana di Pediatria) e la Sirm (Società italiana di radiologia medica) si sono unite in un progetto di sensibilizzazione di medici e famiglie: “Radiazioni in pediatria”.
Danni alla salute
Ma che cosa comportano tanti esami radiologici (eseguiti il più delle volte senza un’effettiva emergenza) per la salute dei bambini? Danni nel lungo periodo, che possono addirittura comportare una minore aspettativa di vita.
Medici più informati
Ovviamente, la prescrizione di esami radiologici arriva dagli stessi medici specialisti. I quali, però, sono stati giudicati per la maggioranza carenti di informazioni adeguate, riguardo alla effettiva pericolosità dei raggi per la salute dei bambini. La tendenza, quindi, è una pericolosa sottostima dei rischi proprio da parte degli stessi pediatri.
Formare i pediatri
La Sip si è, dunque, “imposta” un training di formazione dei pediatri in merito alle RX prescritte ai bambini. Infatti, questo ramo della medicina è stato a lungo, ed erroneamente, sottovalutato nella formazione medica sia universitaria sia specialistica. Allo stesso tempo, saranno informate meglio anche le famiglie, sia in merito ai rischi a lungo termine sia riguardo l’effettiva necessità di sottoporre i bambini a una quantità esagerata di esami di tipo radiologico.
I bambini vengono sottoposti a troppe radiografie, la maggior parte delle quali viene ritenuta inutile dalla stessa comunità medico-scientifica
Gli esami radiologici cui vengono sottoposti i bambini di ogni età sono circa 4 milioni all’anno. Un’enormità, soprattutto se si considera che la maggior parte di essi è inutile, evitabile e soprattutto dannosa per la salute dei più piccoli.
Un progetto importante
Per far fronte a questo indiscriminato aumento di esami radiologici prescritti ai bambini, la Sip (Società italiana di Pediatria) e la Sirm (Società italiana di radiologia medica) si sono unite in un progetto di sensibilizzazione di medici e famiglie: “Radiazioni in pediatria”.
Danni alla salute
Ma che cosa comportano tanti esami radiologici (eseguiti il più delle volte senza un’effettiva emergenza) per la salute dei bambini? Danni nel lungo periodo, che possono addirittura comportare una minore aspettativa di vita.
Medici più informati
Ovviamente, la prescrizione di esami radiologici arriva dagli stessi medici specialisti. I quali, però, sono stati giudicati per la maggioranza carenti di informazioni adeguate, riguardo alla effettiva pericolosità dei raggi per la salute dei bambini. La tendenza, quindi, è una pericolosa sottostima dei rischi proprio da parte degli stessi pediatri.
Formare i pediatri
La Sip si è, dunque, “imposta” un training di formazione dei pediatri in merito alle RX prescritte ai bambini. Infatti, questo ramo della medicina è stato a lungo, ed erroneamente, sottovalutato nella formazione medica sia universitaria sia specialistica. Allo stesso tempo, saranno informate meglio anche le famiglie, sia in merito ai rischi a lungo termine sia riguardo l’effettiva necessità di sottoporre i bambini a una quantità esagerata di esami di tipo radiologico.
Re: Pediatra
Piante medicinali: pochi pediatri le conoscono
Sono molti i pediatri che prescrivono le piante medicinali per i disturbi lievi, ma solo pochi le conoscono e le hanno studiate
Circa il 50% dei pediatri in Italia prescrive i fitoterapici, prodotti a base di piante medicinali e officinali. Soltanto il 10%, tuttavia, ha una formazione specifica e un’adeguata preparazione in materia. È quanto sostiene la Fimp (Federazione italiana medici pediatri), che ha di recente aggiornato alcune linee guida per cercare di diffondere un utilizzo corretto e sicuro dei farmaci omeopatici.
Per i disturbi più frequenti
Spesso, infatti, per curare disturbi frequenti ma di lieve entità, come una leggera tosse, un sonno agitato, piccole malattie della pelle nei bambini, coliche gassose nei neonati sono somministrati prodotti a base di erbe. Ma le piante medicinali, se molti pediatri le prescrivono, in realtà, solo in pochi le conoscono davvero.
Le regole da seguire
Sono varie le raccomandazioni suggerite dalla Fimp: innanzitutto, è bene utilizzare esclusivamente medicinali vegetali che siano impiegati da tempo e che siano stati oggetto di studi clinici sui bambini. È importante, inoltre, che siano titolati e standardizzati in principi attivi e il dato deve essere riportato nell’etichetta del prodotto. E inoltre è opportuno che la somministrazione degli omeopatici formulati con alcol sia ridotta al minimo e l’indice rischio-beneficio va calcolato tenendo ben presente che il soggetto da trattare è un bambino. Si consiglia anche di evitare, se non sotto stretto controllo medico, l’impiego di oli essenziali per via orale e inalatoria fatte salve le dosi minime per uso alimentare stabilite dalle norme italiane. L’uso topico è, invece, consentito in concentrazioni non superiori allo 0,1-1,5%. In ogni caso, l’utilizzo in età pediatrica di questi prodotti, siano essi farmaci, alimenti o integratori richiede sempre particolari cautele. Mai usarli in bambini sotto i due anni d’età e in quelli più grandi occorre mantenere adeguati intervalli tra le dosi (non meno di quattro ore per evitare problemi di accumulo) e l’intero periodo di trattamento deve essere il più breve possibile.
Sempre più richiesti
È elevata e in crescita la richiesta da parte delle famiglie di prodotti naturali per curare i propri figli. Tuttavia le piante medicinali che molti pediatri prescrivono, pochi le conoscono. Manca, infatti, una conoscenza diffusa tra i pediatri dei fitoterapici sui dosaggi adeguati, sulle interazioni con i farmaci convenzionali e sugli effetti indesiderati. Il 95% dei farmaci a base di erbe è addirittura commercializzato sotto forma di integratore alimentare e assoggettato per questo alle norme del settore alimentare.
In breve
NO AL FAI-DA-TE
Attenzione all’auto-prescrizione! Talvolta capita che le mamme utilizzino rimedi fitoterapici senza consultare il pediatra, con il rischio di sbagliare pianta e, quindi, di non apportare alcun beneficio o addirittura di peggiorare il disturbo.
Sono molti i pediatri che prescrivono le piante medicinali per i disturbi lievi, ma solo pochi le conoscono e le hanno studiate
Circa il 50% dei pediatri in Italia prescrive i fitoterapici, prodotti a base di piante medicinali e officinali. Soltanto il 10%, tuttavia, ha una formazione specifica e un’adeguata preparazione in materia. È quanto sostiene la Fimp (Federazione italiana medici pediatri), che ha di recente aggiornato alcune linee guida per cercare di diffondere un utilizzo corretto e sicuro dei farmaci omeopatici.
Per i disturbi più frequenti
Spesso, infatti, per curare disturbi frequenti ma di lieve entità, come una leggera tosse, un sonno agitato, piccole malattie della pelle nei bambini, coliche gassose nei neonati sono somministrati prodotti a base di erbe. Ma le piante medicinali, se molti pediatri le prescrivono, in realtà, solo in pochi le conoscono davvero.
Le regole da seguire
Sono varie le raccomandazioni suggerite dalla Fimp: innanzitutto, è bene utilizzare esclusivamente medicinali vegetali che siano impiegati da tempo e che siano stati oggetto di studi clinici sui bambini. È importante, inoltre, che siano titolati e standardizzati in principi attivi e il dato deve essere riportato nell’etichetta del prodotto. E inoltre è opportuno che la somministrazione degli omeopatici formulati con alcol sia ridotta al minimo e l’indice rischio-beneficio va calcolato tenendo ben presente che il soggetto da trattare è un bambino. Si consiglia anche di evitare, se non sotto stretto controllo medico, l’impiego di oli essenziali per via orale e inalatoria fatte salve le dosi minime per uso alimentare stabilite dalle norme italiane. L’uso topico è, invece, consentito in concentrazioni non superiori allo 0,1-1,5%. In ogni caso, l’utilizzo in età pediatrica di questi prodotti, siano essi farmaci, alimenti o integratori richiede sempre particolari cautele. Mai usarli in bambini sotto i due anni d’età e in quelli più grandi occorre mantenere adeguati intervalli tra le dosi (non meno di quattro ore per evitare problemi di accumulo) e l’intero periodo di trattamento deve essere il più breve possibile.
Sempre più richiesti
È elevata e in crescita la richiesta da parte delle famiglie di prodotti naturali per curare i propri figli. Tuttavia le piante medicinali che molti pediatri prescrivono, pochi le conoscono. Manca, infatti, una conoscenza diffusa tra i pediatri dei fitoterapici sui dosaggi adeguati, sulle interazioni con i farmaci convenzionali e sugli effetti indesiderati. Il 95% dei farmaci a base di erbe è addirittura commercializzato sotto forma di integratore alimentare e assoggettato per questo alle norme del settore alimentare.
In breve
NO AL FAI-DA-TE
Attenzione all’auto-prescrizione! Talvolta capita che le mamme utilizzino rimedi fitoterapici senza consultare il pediatra, con il rischio di sbagliare pianta e, quindi, di non apportare alcun beneficio o addirittura di peggiorare il disturbo.
Re: Pediatra
I consigli dei neonatologi per l’estate dei neonati
Il vademecum della Società Italiana di neonatologia per aiutare i genitori di neonati a sfatare luoghi comuni e affrontare al meglio i disagi dell’estate
Al mare
Basta prendere qualche precauzione. Innanzitutto, bisogna evitare le ore più calde della giornata, non esporli ai raggi solari diretti e proteggerne la pelle con indumenti chiari e leggeri di fibre naturali; un cappellino con falda o visiera eviterà loro congiuntiviti da esposizione solare. Evitate di applicare sulla pelle dei neonati creme protettive o, se proprio necessario, scegliete quelle che contengono minerali come ossido di zinco o titanio, che riflettono i raggi solari, impedendone la penetrazione, e non troppo untuose, per evitare l’occlusione dei pori. Meglio easpettare per il bagno in piscina o al mare: raramente la temperatura e soprattutto la composizione (prodotti clorati) e la contaminazione dell’acqua delle piscine sono idonee a immergervi i neonati.
In montagna
Portare i neonati in montagna in estate non richiede particolari precauzioni, a parte quella di evitare altezze troppo elevate (superiori a 2000 metri) e periodi troppo brevi (come un weekend) che non permettono i cambiamenti fisiologici richiesti dal cambio di altitudine.
Attenzione alle zanzare
Con l’estate arrivano anche le zanzare, come si proteggono i bambini? In primo luogo, cercate di evitare i luoghi in cui vi sono troppi insetti e se necessario, utilizzate zanzariere anche sulla culla. Evitate, inoltre, di applicare prodotti repellenti sulla pelle dei bambini prima dei sei mesi di vita.
In viaggio
I neonati possono affrontare tranquillamente viaggi in auto d’estate, anzi, il neonato e il lattante tollerano meglio il viaggio in automobile rispetto al bambino più grandicello perché il movimento favorisce il sonno. L’importante è garantire condizioni climatiche favorevoli nell’abitacolo, quindi bisogna evitare di viaggiare nelle ore più calde della giornata. Naturalmente il piccolo deve sempre essere posizionato nel suo “ovetto” o “navicella”.
In breve
ARIA CONDIZIONATA SI’ O NO?
E per chi l’estate la passerà a casa in città? L’utilizzo del condizionatore non è controindicato, ma la temperatura dell’ambiente deve essere solo di 3-5 gradi inferiore a quella esterna; le bocchette devono essere indirizzate verso l’alto e durante la notte la ventola deve essere regolata sul minimo.
Il vademecum della Società Italiana di neonatologia per aiutare i genitori di neonati a sfatare luoghi comuni e affrontare al meglio i disagi dell’estate
Al mare
Basta prendere qualche precauzione. Innanzitutto, bisogna evitare le ore più calde della giornata, non esporli ai raggi solari diretti e proteggerne la pelle con indumenti chiari e leggeri di fibre naturali; un cappellino con falda o visiera eviterà loro congiuntiviti da esposizione solare. Evitate di applicare sulla pelle dei neonati creme protettive o, se proprio necessario, scegliete quelle che contengono minerali come ossido di zinco o titanio, che riflettono i raggi solari, impedendone la penetrazione, e non troppo untuose, per evitare l’occlusione dei pori. Meglio easpettare per il bagno in piscina o al mare: raramente la temperatura e soprattutto la composizione (prodotti clorati) e la contaminazione dell’acqua delle piscine sono idonee a immergervi i neonati.
In montagna
Portare i neonati in montagna in estate non richiede particolari precauzioni, a parte quella di evitare altezze troppo elevate (superiori a 2000 metri) e periodi troppo brevi (come un weekend) che non permettono i cambiamenti fisiologici richiesti dal cambio di altitudine.
Attenzione alle zanzare
Con l’estate arrivano anche le zanzare, come si proteggono i bambini? In primo luogo, cercate di evitare i luoghi in cui vi sono troppi insetti e se necessario, utilizzate zanzariere anche sulla culla. Evitate, inoltre, di applicare prodotti repellenti sulla pelle dei bambini prima dei sei mesi di vita.
In viaggio
I neonati possono affrontare tranquillamente viaggi in auto d’estate, anzi, il neonato e il lattante tollerano meglio il viaggio in automobile rispetto al bambino più grandicello perché il movimento favorisce il sonno. L’importante è garantire condizioni climatiche favorevoli nell’abitacolo, quindi bisogna evitare di viaggiare nelle ore più calde della giornata. Naturalmente il piccolo deve sempre essere posizionato nel suo “ovetto” o “navicella”.
In breve
ARIA CONDIZIONATA SI’ O NO?
E per chi l’estate la passerà a casa in città? L’utilizzo del condizionatore non è controindicato, ma la temperatura dell’ambiente deve essere solo di 3-5 gradi inferiore a quella esterna; le bocchette devono essere indirizzate verso l’alto e durante la notte la ventola deve essere regolata sul minimo.
Re: Pediatra
Le normali visite dal pediatra non bastano più?
Secondo gli esperti, le normali visite di controllo dal pediatra non sono più sufficienti. Sono necessari anche screening e check up preventivi
Se il bambino non ha particolari disturbi, bastano le normali visite di controllo dal pediatra. Se non sta bene, si chiede un consulto più o meno urgente. Questa è la prassi. Ma non lo sarà più a breve. Questo, perlomeno è quanto si evince dalle nuove linee guida sulla prevenzione in età infantile stilate dall’American academy of pediatrics (AAP) e pubblicate sulla rivista Pediatrics.
Lo stile di vita è cambiato
Secondo gli esperti americani, le normali visite di controllo o al bisogno dal pediatra non sono più sufficienti. Oggi, infatti, lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi è completamente cambiato rispetto al passato. Di conseguenza, richiede un approccio preventivo completamente differente.
Le nuove proposte
Le nuove linee guida stabiliscono di fare in età infantile dei controlli fino a poco tempo fa riservati esclusivamente agli adulti. Più precisamente:
– ematocriti ed emoglobina nei piccoli di età compresa fra i 15 e i 30 mesi, per identificare eventuali carenze di ferro. Si tratta, infatti, di situazioni sempre più diffuse, legate soprattutto ai parti pretermine o gemellari e all’introduzione precoce del latte vaccino;
– analisi per la ricerca di lipidi nel sangue (come il colesterolo) fra i 9 e gli 11 anni, per individuare eventuali alterazioni dovute a un’alimentazione troppo grassa e/o a uno stile di vita sedentario;
– screening sulla depressione a partire dagli 11 anni;
– check up sul consumo di alcol e droghe negli adolescenti;
– test dell’Hiv fra i 16 e i 18 anni.
Inoltre, si propone che tutti i bimbi appena nati, prima della dimissione, vengano sottoposti a un controllo per le malattie congenite del cuore.
La situazione in Italia
Sebbene la proposta di “arricchire” le visite di controllo dal pediatra sia stata formulata in America, non si esclude che anche l’Italia possa adeguarsi. Infatti, anche nel nostro Paese i bambini sono esposti in età sempre più precoce a una serie di pericoli. “Anche in Italia si assiste ad una nuova attenzione da parte dei pediatri sui cambiamenti dello stato di salute dei bambini, fin dalla nascita. Intervenire con screening ad ampio spettro in età precoce permette di fare diagnosi prima che compaiano patologie o disturbi rilevanti” ha commentato Giovanni Corsello, ordinario di pediatria all’università di Palermo e Presidente della Sip, Società italiana di pediatria.
In breve
I BILANCI DI SALUTE
In Italia, nei bambini sono previste una serie di visite filtro, chiamate anche bilanci di salute, dal pediatra, dagli 0 mesi ai 10-13 anni. Nei primi mesi questi controlli sono molto frequenti, poi si diradano sempre più.
Secondo gli esperti, le normali visite di controllo dal pediatra non sono più sufficienti. Sono necessari anche screening e check up preventivi
Se il bambino non ha particolari disturbi, bastano le normali visite di controllo dal pediatra. Se non sta bene, si chiede un consulto più o meno urgente. Questa è la prassi. Ma non lo sarà più a breve. Questo, perlomeno è quanto si evince dalle nuove linee guida sulla prevenzione in età infantile stilate dall’American academy of pediatrics (AAP) e pubblicate sulla rivista Pediatrics.
Lo stile di vita è cambiato
Secondo gli esperti americani, le normali visite di controllo o al bisogno dal pediatra non sono più sufficienti. Oggi, infatti, lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi è completamente cambiato rispetto al passato. Di conseguenza, richiede un approccio preventivo completamente differente.
Le nuove proposte
Le nuove linee guida stabiliscono di fare in età infantile dei controlli fino a poco tempo fa riservati esclusivamente agli adulti. Più precisamente:
– ematocriti ed emoglobina nei piccoli di età compresa fra i 15 e i 30 mesi, per identificare eventuali carenze di ferro. Si tratta, infatti, di situazioni sempre più diffuse, legate soprattutto ai parti pretermine o gemellari e all’introduzione precoce del latte vaccino;
– analisi per la ricerca di lipidi nel sangue (come il colesterolo) fra i 9 e gli 11 anni, per individuare eventuali alterazioni dovute a un’alimentazione troppo grassa e/o a uno stile di vita sedentario;
– screening sulla depressione a partire dagli 11 anni;
– check up sul consumo di alcol e droghe negli adolescenti;
– test dell’Hiv fra i 16 e i 18 anni.
Inoltre, si propone che tutti i bimbi appena nati, prima della dimissione, vengano sottoposti a un controllo per le malattie congenite del cuore.
La situazione in Italia
Sebbene la proposta di “arricchire” le visite di controllo dal pediatra sia stata formulata in America, non si esclude che anche l’Italia possa adeguarsi. Infatti, anche nel nostro Paese i bambini sono esposti in età sempre più precoce a una serie di pericoli. “Anche in Italia si assiste ad una nuova attenzione da parte dei pediatri sui cambiamenti dello stato di salute dei bambini, fin dalla nascita. Intervenire con screening ad ampio spettro in età precoce permette di fare diagnosi prima che compaiano patologie o disturbi rilevanti” ha commentato Giovanni Corsello, ordinario di pediatria all’università di Palermo e Presidente della Sip, Società italiana di pediatria.
In breve
I BILANCI DI SALUTE
In Italia, nei bambini sono previste una serie di visite filtro, chiamate anche bilanci di salute, dal pediatra, dagli 0 mesi ai 10-13 anni. Nei primi mesi questi controlli sono molto frequenti, poi si diradano sempre più.
Re: Pediatra
Contro l’asma del bambino ecco il decalogo dei pediatri
Tra le regole principali elaborate dalla Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri): imparare a conoscere i sintomi dell’asma e capire quando è necessaria una cura
L’asma è la malattia cronica più frequente dell’infanzia. Vivere il disturbo con consapevolezza, ma senza privare il bambino di momenti di socializzazione e svago è l’obiettivo del decalogo, elaborato dalla Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) per i genitori.
Il vademecum dei pediatri
Il primo punto del vademecum fornito dai medici della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) è imparare a conoscere i sintomi dell’asma, quali tosse, respiro sibilante, difficoltà respiratoria, sensazione di costrizione toracica, per capire quando è necessario ricorrere alla terapia. Se poi i sintomi dell’asma sono presenti per più giorni o più notti a settimana, allora bisogna portare il bambino dal medico (punto 2) per rivalutare la terapia. In caso di crisi d’asma si deve ricorrere immediatamente alla “terapia al bisogno” (punto 3) con broncodilatatori a breve durata d’azione. È poi importante cambiare i comportamenti a rischio (punto 4), come la sedentarietà o l’esposizione al fumo e l’alimentazione scorretta. Bisogna anche saper conoscere l’uso di aerosol (punto 5) dosati per l’esecuzione della corretta terapia per evitare errori che la vanificano. Se i sintomi dell’asma sono sempre presenti di giorno e notte, il disturboè fuori controllo e bisogna rivolgersi al pronto soccorso (punto 6). È importante anche sapere che i fattori che possono scatenare l’asma sono: alcuni alimenti, contatto con animali domestici, umidità, fumo di sigarette, vernici, odori forti, pollini, inquinamento, infezioni. Si può praticare sport attivando comportamenti di prevenzione (punto 7). Al punto 8, la Simri precisa che è necessaria nel tempo una terapia antinfiammatoria per controllare l’asma e bisogna (punto 9) conoscere l’effetto dei singoli farmaci. Infine, la funzionalità respiratoria e la terapia vanno controllate periodicamente (punto 10).
Lo sport e l’asma
Secondo i medici della Simri i bambini affetti da asma possono praticare la maggior parte degli sport, anche a livello agonistico. Gli sport consigliati sono, comunque, quelli che coinvolgono in maniera regolare e continua i muscoli respiratori, in coordinazione con l’attività muscolare. Nel corso dello svolgimento di un’attività sportiva deve essere sempre possibile l’interruzione dell’esercizio.
In breve
CHE COS’È L’ASMA
L’asma è la più frequente malattia cronica dell’infanzia. Solo in Italia colpisce circa il 10% dei bambini, ma può comparire a ogni età ed essere determinata da varie infezioni delle vie respiratorie, fattori ambientali e reazioni allergiche.
Tra le regole principali elaborate dalla Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri): imparare a conoscere i sintomi dell’asma e capire quando è necessaria una cura
L’asma è la malattia cronica più frequente dell’infanzia. Vivere il disturbo con consapevolezza, ma senza privare il bambino di momenti di socializzazione e svago è l’obiettivo del decalogo, elaborato dalla Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) per i genitori.
Il vademecum dei pediatri
Il primo punto del vademecum fornito dai medici della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) è imparare a conoscere i sintomi dell’asma, quali tosse, respiro sibilante, difficoltà respiratoria, sensazione di costrizione toracica, per capire quando è necessario ricorrere alla terapia. Se poi i sintomi dell’asma sono presenti per più giorni o più notti a settimana, allora bisogna portare il bambino dal medico (punto 2) per rivalutare la terapia. In caso di crisi d’asma si deve ricorrere immediatamente alla “terapia al bisogno” (punto 3) con broncodilatatori a breve durata d’azione. È poi importante cambiare i comportamenti a rischio (punto 4), come la sedentarietà o l’esposizione al fumo e l’alimentazione scorretta. Bisogna anche saper conoscere l’uso di aerosol (punto 5) dosati per l’esecuzione della corretta terapia per evitare errori che la vanificano. Se i sintomi dell’asma sono sempre presenti di giorno e notte, il disturboè fuori controllo e bisogna rivolgersi al pronto soccorso (punto 6). È importante anche sapere che i fattori che possono scatenare l’asma sono: alcuni alimenti, contatto con animali domestici, umidità, fumo di sigarette, vernici, odori forti, pollini, inquinamento, infezioni. Si può praticare sport attivando comportamenti di prevenzione (punto 7). Al punto 8, la Simri precisa che è necessaria nel tempo una terapia antinfiammatoria per controllare l’asma e bisogna (punto 9) conoscere l’effetto dei singoli farmaci. Infine, la funzionalità respiratoria e la terapia vanno controllate periodicamente (punto 10).
Lo sport e l’asma
Secondo i medici della Simri i bambini affetti da asma possono praticare la maggior parte degli sport, anche a livello agonistico. Gli sport consigliati sono, comunque, quelli che coinvolgono in maniera regolare e continua i muscoli respiratori, in coordinazione con l’attività muscolare. Nel corso dello svolgimento di un’attività sportiva deve essere sempre possibile l’interruzione dell’esercizio.
In breve
CHE COS’È L’ASMA
L’asma è la più frequente malattia cronica dell’infanzia. Solo in Italia colpisce circa il 10% dei bambini, ma può comparire a ogni età ed essere determinata da varie infezioni delle vie respiratorie, fattori ambientali e reazioni allergiche.
Re: Pediatra
Più visite dal pediatra = meno ricoveri
Le visite programmate dal pediatra sono appuntamenti irrinunciabili. Oltre a monitorare la crescita, aiutano a prevenire le malattie
Le visite di controllo dal pediatra non si saltano. È il monito dei medici, che spesso si ritrovano gli ambulatori pieni nel periodo delle epidemie influenzali, ma lamentano una scarsa attenzione dei genitori nei confronti delle visite programmate. I cosiddetti “bilanci di salute” o visite filtro dal pediatra si effettuano fino alla fine dell’età dello sviluppo, a cadenze prestabilite, per tenere sotto controllo lo sviluppo del bambino da tutti i punti di vista: fisico, psicologico, motorio, cognitivo.
Sono spesso sottovalutate
Spesso, però, i genitori non danno a questi appuntamenti la giusta importanza, soprattutto se il piccolo sta bene e non ha particolari problemi. I bilanci di salute, invece, vanno rispettati, secondo il calendario stabilito dal pediatra. Servono a controllare parametri fondamentali, come peso e altezza, ma anche lo sviluppo delle capacità relazionali e delle abilità cognitive. Inoltre, le visite dal pediatra sono programmate in modo da intercettare l’eventuale insorgenza di malattie nelle età in cui queste normalmente si manifestano, suggerendo a mamme e papà comportamenti adeguati in tema di educazione, alimentazione e stile di vita.
Importanti per svezzamento e vaccinazioni
Sono anche l’occasione per fare al medico tutte le domande sulla crescita, lo svezzamento e le vaccinazioni. Sono fondamentali per educare i genitori alle norme di prevenzione di base. Secondo uno studio, inoltre, controllare periodicamente lo stato di salute dei piccoli li preserva dal rischio di ricoveri ospedalieri evitabili. In particolare, la ricerca, eseguita da scienziati di un’associazione americana senza scopo di lucro, afferma che i bambini che saltano più di metà delle visite di controllo dal pediatra hanno una probabilità doppia rispetto a quelli più assidui di finire all’ospedale. I ricercatori hanno studiato i dati di oltre 20mila bimbi e hanno riscontrato che il 4% dei piccoli che aveva saltato le visite programmate aveva avuto almeno un ricovero in ospedale: polmonite e asma sono risultate le cause più frequenti.
In breve
IMPORTANTE TENERE UN DIARIO
Le “visite filtro” o bilanci di salute vanno prenotati con largo anticipo. È bene scrivere tutte le domande che si intende rivolgere al medico e portare sempre con sé il libretto di sanitario del piccolo e tutta la documentazione relativa a visite ed esami precedenti.
Le visite programmate dal pediatra sono appuntamenti irrinunciabili. Oltre a monitorare la crescita, aiutano a prevenire le malattie
Le visite di controllo dal pediatra non si saltano. È il monito dei medici, che spesso si ritrovano gli ambulatori pieni nel periodo delle epidemie influenzali, ma lamentano una scarsa attenzione dei genitori nei confronti delle visite programmate. I cosiddetti “bilanci di salute” o visite filtro dal pediatra si effettuano fino alla fine dell’età dello sviluppo, a cadenze prestabilite, per tenere sotto controllo lo sviluppo del bambino da tutti i punti di vista: fisico, psicologico, motorio, cognitivo.
Sono spesso sottovalutate
Spesso, però, i genitori non danno a questi appuntamenti la giusta importanza, soprattutto se il piccolo sta bene e non ha particolari problemi. I bilanci di salute, invece, vanno rispettati, secondo il calendario stabilito dal pediatra. Servono a controllare parametri fondamentali, come peso e altezza, ma anche lo sviluppo delle capacità relazionali e delle abilità cognitive. Inoltre, le visite dal pediatra sono programmate in modo da intercettare l’eventuale insorgenza di malattie nelle età in cui queste normalmente si manifestano, suggerendo a mamme e papà comportamenti adeguati in tema di educazione, alimentazione e stile di vita.
Importanti per svezzamento e vaccinazioni
Sono anche l’occasione per fare al medico tutte le domande sulla crescita, lo svezzamento e le vaccinazioni. Sono fondamentali per educare i genitori alle norme di prevenzione di base. Secondo uno studio, inoltre, controllare periodicamente lo stato di salute dei piccoli li preserva dal rischio di ricoveri ospedalieri evitabili. In particolare, la ricerca, eseguita da scienziati di un’associazione americana senza scopo di lucro, afferma che i bambini che saltano più di metà delle visite di controllo dal pediatra hanno una probabilità doppia rispetto a quelli più assidui di finire all’ospedale. I ricercatori hanno studiato i dati di oltre 20mila bimbi e hanno riscontrato che il 4% dei piccoli che aveva saltato le visite programmate aveva avuto almeno un ricovero in ospedale: polmonite e asma sono risultate le cause più frequenti.
In breve
IMPORTANTE TENERE UN DIARIO
Le “visite filtro” o bilanci di salute vanno prenotati con largo anticipo. È bene scrivere tutte le domande che si intende rivolgere al medico e portare sempre con sé il libretto di sanitario del piccolo e tutta la documentazione relativa a visite ed esami precedenti.
Re: Pediatra
mal di schiena
Salve, ho mia figlia con il mal di schiena: è rimasta bloccata e adesso il mio dottore mi ha fatto fare la risonanza. Il risultato della risonanza è il seguente: si rileva rettilineizzazione della fisiologica cifosi dorsale, il soma dei metameri dorsali preservato in altezza, il canale spinale ha diametri ai limiti inferiori della norma, i dischi intersomatici
D6-D7 e D9-D10 hanno spessore lievemente ridotto e mostrano attenuazioni della normale intensità di segnale, nelle scansioni a TR-lungo, per disidratazione del nucleo polposo. Non si rilevano, infine, aree di alterata intensità di segnale a carico del nastro midollare dorsale. Si documenta rettilineizzazione della lordosi fisiologica del tratto cervicale della colonna. Il soma dei metameri lombari preservato in altezza. Il canale spinale ha diametri nei limiti della norma. Il disco intersomatico L5–S1 lievemente ridotto di spessore. Normale intensità di segnale, nelle scansioni a TR-lungo, di tutti i dischi intersomatici lombari. I dischi L4-L5 e L5-S1 presentano, tuttavia, minima convessità circonferenziale del margine posteriore, per lassità dell'anulus, con impronta mediana sul sacco durale. Non si rilevano,infine, aree di alterata intensità di segnale a carico del nastro midollare, del cono e della cauda midollare.
Gentile signora,
non sempre esiste correlazione tra immagini e sintomi.
Esiste in proposito un aforisma: le immagini per conoscere mai per concludere. La NMR, di cui mi allega il referto, è da considerarsi normale.
Come per altre patologie anche il mal di schiena "comune" riconosce una familiarità.
Consigli a sua figlia di frequentare un corso di "Back school" (scuola del mal di schiena) con terapista della riabilitazione esperto.
Salve, ho mia figlia con il mal di schiena: è rimasta bloccata e adesso il mio dottore mi ha fatto fare la risonanza. Il risultato della risonanza è il seguente: si rileva rettilineizzazione della fisiologica cifosi dorsale, il soma dei metameri dorsali preservato in altezza, il canale spinale ha diametri ai limiti inferiori della norma, i dischi intersomatici
D6-D7 e D9-D10 hanno spessore lievemente ridotto e mostrano attenuazioni della normale intensità di segnale, nelle scansioni a TR-lungo, per disidratazione del nucleo polposo. Non si rilevano, infine, aree di alterata intensità di segnale a carico del nastro midollare dorsale. Si documenta rettilineizzazione della lordosi fisiologica del tratto cervicale della colonna. Il soma dei metameri lombari preservato in altezza. Il canale spinale ha diametri nei limiti della norma. Il disco intersomatico L5–S1 lievemente ridotto di spessore. Normale intensità di segnale, nelle scansioni a TR-lungo, di tutti i dischi intersomatici lombari. I dischi L4-L5 e L5-S1 presentano, tuttavia, minima convessità circonferenziale del margine posteriore, per lassità dell'anulus, con impronta mediana sul sacco durale. Non si rilevano,infine, aree di alterata intensità di segnale a carico del nastro midollare, del cono e della cauda midollare.
Gentile signora,
non sempre esiste correlazione tra immagini e sintomi.
Esiste in proposito un aforisma: le immagini per conoscere mai per concludere. La NMR, di cui mi allega il referto, è da considerarsi normale.
Come per altre patologie anche il mal di schiena "comune" riconosce una familiarità.
Consigli a sua figlia di frequentare un corso di "Back school" (scuola del mal di schiena) con terapista della riabilitazione esperto.
Re: Pediatra
Un progetto dei pediatri per la salute dei bambini
Pediatri in prima linea per una maggiore tutela della salute dei bambini: parte un progetto intitolato “Regaliamo futuro”
Essere genitori è un’impresa difficile e i pediatri lo sanno. Per questo sono sempre alla ricerca di nuove strategie per essere vicini alle famiglie e supportarle in ogni modo nel compito di crescere figli sani e felici. In quest’ottica nasce il progetto “Regaliamo futuro”, presentato di recente al Ministero della salute.
Tante iniziative
Nato dalla collaborazione tra 3 importanti realtà scientifiche del mondo dell’infanzia (la Società italiana di pediatria, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale e la Federazione italiana medici pediatri), “Regaliamo futuro” si svilupperà in tutta Italia con una serie di iniziative rivolte alla popolazione: campagne educative, attività di sensibilizzazione, interventi congiunti con tutti gli operatori coinvolti nella salute di bambini e adolescenti.
In tempi di crisi
La crisi economica, la mancanza di informazioni, lo stress e la vita frenetica incidono negativamente sul ruolo di educatori e guide rivestito da mamma e papà. Con “Regaliamo futuro”, i pediatri si pongono l’obiettivo di riportare un po’ di chiarezza sulle regole da seguire per la salute dei bambini: in particolare si concentreranno su alcuni aspetti critici, come il concetto di genitorialità positiva, la promozione della bi-genitorialità (azione congiunta e collaborazione tra madre e padre), la rivalutazione di corretti stili alimentari e di vita, l’educazione affettiva e sessuale degli adolescenti, la riduzione degli sprechi.
L’intervento del ministro
“La promozione della salute, dello sviluppo e dell’assistenza ai bambini nelle varie fasi della crescita hanno sempre trovato particolare attenzione nei Piani sanitari nazionali”, ha dichiarato il ministro della Salute, l’onorevole Beatrice Lorenzin. “In quest’ottica, gli obiettivi di “Regaliamo futuro” devono prevedere: una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, la riorganizzazione dei servizi di emergenza e urgenza pediatrica, la riduzione dei ricoveri inappropriati nei bambini, il miglioramento dell’assistenza ai piccoli affetti da gravi patologie, mediante la collaborazione tra centri specialistici, ospedali, scuole, associazioni e realtà private no profit”.
Attenzione per gli adolescenti
Focus sull’adolescenza, momento critico per la crescita: il pediatra e il medico di medicina generale devono essere formati sui problemi specifici di questa fascia di età ed essere in grado di indirizzare la famiglia verso soluzioni idonee. Il Consultorio familiare va rivalutato, per la sua importanza nella promozione e tutela della salute nell’età evolutiva e nell’approccio alle varie problematiche familiari, soprattutto delle fasce sociali più deboli.
In breve
ANCORA POCHI INVESTIMENTI
Investire in interventi di protezione dei più piccoli è fondamentale: oggi l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per gli investimenti in prevenzione, che rappresentano appena lo 0,5% della spesa sanitaria, contro una media di spesa europea del 2,9%. Eppure ogni miliardo di euro stanziato consentirebbe di recuperarne 3 in 10 anni, sotto forma di risparmi in cura e riabilitazione.
Pediatri in prima linea per una maggiore tutela della salute dei bambini: parte un progetto intitolato “Regaliamo futuro”
Essere genitori è un’impresa difficile e i pediatri lo sanno. Per questo sono sempre alla ricerca di nuove strategie per essere vicini alle famiglie e supportarle in ogni modo nel compito di crescere figli sani e felici. In quest’ottica nasce il progetto “Regaliamo futuro”, presentato di recente al Ministero della salute.
Tante iniziative
Nato dalla collaborazione tra 3 importanti realtà scientifiche del mondo dell’infanzia (la Società italiana di pediatria, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale e la Federazione italiana medici pediatri), “Regaliamo futuro” si svilupperà in tutta Italia con una serie di iniziative rivolte alla popolazione: campagne educative, attività di sensibilizzazione, interventi congiunti con tutti gli operatori coinvolti nella salute di bambini e adolescenti.
In tempi di crisi
La crisi economica, la mancanza di informazioni, lo stress e la vita frenetica incidono negativamente sul ruolo di educatori e guide rivestito da mamma e papà. Con “Regaliamo futuro”, i pediatri si pongono l’obiettivo di riportare un po’ di chiarezza sulle regole da seguire per la salute dei bambini: in particolare si concentreranno su alcuni aspetti critici, come il concetto di genitorialità positiva, la promozione della bi-genitorialità (azione congiunta e collaborazione tra madre e padre), la rivalutazione di corretti stili alimentari e di vita, l’educazione affettiva e sessuale degli adolescenti, la riduzione degli sprechi.
L’intervento del ministro
“La promozione della salute, dello sviluppo e dell’assistenza ai bambini nelle varie fasi della crescita hanno sempre trovato particolare attenzione nei Piani sanitari nazionali”, ha dichiarato il ministro della Salute, l’onorevole Beatrice Lorenzin. “In quest’ottica, gli obiettivi di “Regaliamo futuro” devono prevedere: una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, la riorganizzazione dei servizi di emergenza e urgenza pediatrica, la riduzione dei ricoveri inappropriati nei bambini, il miglioramento dell’assistenza ai piccoli affetti da gravi patologie, mediante la collaborazione tra centri specialistici, ospedali, scuole, associazioni e realtà private no profit”.
Attenzione per gli adolescenti
Focus sull’adolescenza, momento critico per la crescita: il pediatra e il medico di medicina generale devono essere formati sui problemi specifici di questa fascia di età ed essere in grado di indirizzare la famiglia verso soluzioni idonee. Il Consultorio familiare va rivalutato, per la sua importanza nella promozione e tutela della salute nell’età evolutiva e nell’approccio alle varie problematiche familiari, soprattutto delle fasce sociali più deboli.
In breve
ANCORA POCHI INVESTIMENTI
Investire in interventi di protezione dei più piccoli è fondamentale: oggi l’Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per gli investimenti in prevenzione, che rappresentano appena lo 0,5% della spesa sanitaria, contro una media di spesa europea del 2,9%. Eppure ogni miliardo di euro stanziato consentirebbe di recuperarne 3 in 10 anni, sotto forma di risparmi in cura e riabilitazione.
Re: Pediatra
Svezzamento
Il mio bambino di 2 anni è pigro nel masticare il cibo e gli devo sempre frullare la carne. Vorrei sapere se col tempo imparerà. Grazie
Certo. Ognuno ha i propri tempi. Non frulli sempre tutto, provi anche a farlo mangiare piccoli pezzettini da solo, con calma. Migliorerà. Sicuro. Grazie
Il mio bambino di 2 anni è pigro nel masticare il cibo e gli devo sempre frullare la carne. Vorrei sapere se col tempo imparerà. Grazie
Certo. Ognuno ha i propri tempi. Non frulli sempre tutto, provi anche a farlo mangiare piccoli pezzettini da solo, con calma. Migliorerà. Sicuro. Grazie
Re: Pediatra
Pediatri, vaccini la più grande conquista della medicina moderna
È questo il parere sui vaccini della Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, che invita i genitori a non abbassare la guardia
Il sostegno ai vaccini arriva ormai dalle principali società scientifiche, italiane e straniere, come la Siti, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, che ha creato un sito apposito. Anche la Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, ritorna sul discorso vaccini per sciogliere i dubbi dei genitori e invitare a far vaccinare i propri figli senza indugi.
Uno strumento
fondamentale di prevenzione
“Le vaccinazioni rappresentano uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per la prevenzione delle malattie infettive – sottolinea Gianni Bona, direttore della Clinica pediatrica dell’università del Piemonte Orientale presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara e vicepresidente Sipps – e con l’eccezione della potabilizzazione dell’acqua, nessun trattamento ha permesso una riduzione della mortalità così significativa. Grazie ai vaccini, infatti, si sono raggiunti risultati fondamentali come la scomparsa del vaiolo dal 1980 o l’eradicazione della poliomielite nella regione europea dell’Oms dal 2002”.
In Europa ancora casi di infezioni evitabili
I vaccini hanno certamente cambiato la storia degli ultimi 200 anni della medicina, tuttavia a livello europeo, ancora oggi, gravi casi di infezioni prevenibili continuano a manifestarsi. Ne è un esempio l’epidemia di morbillo verificatasi recentemente nell’area della città di Swansea, una contea del Galles meridionale, per la quale le autorità sanitarie inglesi hanno dovuto predisporre un piano di emergenza. Nel corso del tempo si era ridotta la protezione di massa proprio nelle fasce d’età più a rischio a causa delle paure, ampiamente diffuse e successivamente dimostrate infondate, circa un presunto legame tra il vaccino e il rischio di autismo.
Troppa disinformazione
“I gravi avvenimenti accaduti in Galles – osserva Piercarlo Salari, pediatra componente della Sipps – ci inducono a inevitabili riflessioni: da un lato è necessario informare costantemente i genitori sulle possibili conseguenze e complicazioni di infezioni come il morbillo, per le quali è inaccettabile oggi dover assistere ancora a casi gravemente invalidanti se non addirittura fatali; dall’altro, non bisogna sottovalutare l’impatto che informazioni scientificamente non autorevoli e opportunamente strumentalizzate possono avere sui genitori, instillando in loro dubbi, timori e preconcetti nei confronti delle vaccinazioni e ostacolando il raggiungimento dell’eradicazione degli agenti patogeni, obiettivo finale a cui guardano le istituzioni sanitarie”.
In breve
VACCINI: DOPPIO VANTAGGIO
Le vaccinazioni comportano benefici, non soltanto per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, poiché inducono protezione anche nei soggetti non vaccinati: infatti, quando si raggiunge un tasso di copertura vaccinale superiore all’85-90% della popolazione (herd immunity, ossia immunità di gregge) si verifica il blocco della circolazione del virus.
È questo il parere sui vaccini della Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, che invita i genitori a non abbassare la guardia
Il sostegno ai vaccini arriva ormai dalle principali società scientifiche, italiane e straniere, come la Siti, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, che ha creato un sito apposito. Anche la Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, ritorna sul discorso vaccini per sciogliere i dubbi dei genitori e invitare a far vaccinare i propri figli senza indugi.
Uno strumento
fondamentale di prevenzione
“Le vaccinazioni rappresentano uno degli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per la prevenzione delle malattie infettive – sottolinea Gianni Bona, direttore della Clinica pediatrica dell’università del Piemonte Orientale presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara e vicepresidente Sipps – e con l’eccezione della potabilizzazione dell’acqua, nessun trattamento ha permesso una riduzione della mortalità così significativa. Grazie ai vaccini, infatti, si sono raggiunti risultati fondamentali come la scomparsa del vaiolo dal 1980 o l’eradicazione della poliomielite nella regione europea dell’Oms dal 2002”.
In Europa ancora casi di infezioni evitabili
I vaccini hanno certamente cambiato la storia degli ultimi 200 anni della medicina, tuttavia a livello europeo, ancora oggi, gravi casi di infezioni prevenibili continuano a manifestarsi. Ne è un esempio l’epidemia di morbillo verificatasi recentemente nell’area della città di Swansea, una contea del Galles meridionale, per la quale le autorità sanitarie inglesi hanno dovuto predisporre un piano di emergenza. Nel corso del tempo si era ridotta la protezione di massa proprio nelle fasce d’età più a rischio a causa delle paure, ampiamente diffuse e successivamente dimostrate infondate, circa un presunto legame tra il vaccino e il rischio di autismo.
Troppa disinformazione
“I gravi avvenimenti accaduti in Galles – osserva Piercarlo Salari, pediatra componente della Sipps – ci inducono a inevitabili riflessioni: da un lato è necessario informare costantemente i genitori sulle possibili conseguenze e complicazioni di infezioni come il morbillo, per le quali è inaccettabile oggi dover assistere ancora a casi gravemente invalidanti se non addirittura fatali; dall’altro, non bisogna sottovalutare l’impatto che informazioni scientificamente non autorevoli e opportunamente strumentalizzate possono avere sui genitori, instillando in loro dubbi, timori e preconcetti nei confronti delle vaccinazioni e ostacolando il raggiungimento dell’eradicazione degli agenti patogeni, obiettivo finale a cui guardano le istituzioni sanitarie”.
In breve
VACCINI: DOPPIO VANTAGGIO
Le vaccinazioni comportano benefici, non soltanto per effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, poiché inducono protezione anche nei soggetti non vaccinati: infatti, quando si raggiunge un tasso di copertura vaccinale superiore all’85-90% della popolazione (herd immunity, ossia immunità di gregge) si verifica il blocco della circolazione del virus.