Nella legge 1098 dell’Infanzia e dell’Adolescenza, articolo 61, l’adozione in Colombia viene intesa come “misura di protezione attraverso la quale, sotto la suprema vigilanza dello Stato, si stabilisce in modo irrevocabile la relazione paterno filiale fra persone che non ce l’hanno per natura”. I programmi che riguardano l’adozione sono materia dell’Istituto Colombiano del Bienestar Familiar, tenendo conto che nella stessa legge viene indicato come “autorità centrale” (art. 62).
Occorre chiarire che l’applicazione della misura dell’Adozione in Colombia obbedisce alla protezione dei diritti e degli interessi dei bambini, bambine e adolescenti all’interno dei processi giuridici e amministrativi effettuati dal ICBF, a carico degli uffici per le difese della famiglia, e che non esiste un “diritto costituzionale ad adottare”.
In Colombia, quindi, opera come Autorità Centrale. Le domande dei cittadini stranieri provenienti da paesi che hanno ratificato o aderito alle Convenzioni relative alla Protezione dei Bambini e alla cooperazione in materia di adozione in Colombia e altre simili approvate dal Congresso della Repubblica, hanno la priorità sulle domande degli altri cittadini stranieri provenienti da Stati che non hanno integrato nei loro ordinamenti giuridici Convenzioni o trattati in questa materia (eccetto i casi dei candidati colombiani residenti all’estero che hanno priorità sugli altri richiedenti secondo quanto stipulato dall’Articolo 71 del Codice dell’Infanzia e dell’Adolescenza). Conformemente alle norme legali vigenti questo criterio è obbligatorio per le Regionali.
Nel 2006 sono state realizzate 2353 adozioni, di cui 956 a famiglie colombiane e 1397 a famiglie straniere di cui 306 a famiglie italiane. Nel 2007 si sono realizzate 318 adozioni con famiglie italiane, di queste 190 (60%) hanno adottato bambini cosiddetti “speciali”, cioè gruppi di tre fratelli, gruppi di due fratelli di cui il maggiore ha più di otto anni, bambini maggiori di otto anni, bambini con problemi di salute o di abuso o di razza nera.
Per la maggior parte di questi bambini (quelli con problemi di salute, o nuclei superiori ai due fratelli, o di razza nera) l’ICBF non si occupa direttamente di individuare la famiglia, ma li segnala direttamente agli enti autorizzati che hanno un tempo, non definito ma che si aggira tra i 3 ed i 6 mesi, per svolgere ulteriori indagini mediche (nel caso siano segnalati per problemi di salute) e per trovare una coppia capace di accoglierli.
Per alcuni di loro il percorso non arriverà mai all’adozione in Colombia spesso a causa dell’età o di problemi di salute. Questi rappresentano una importante preoccupazione per l’ICBF che sta tentando di realizzare sia dei progetti di promozione dell’adozione in Colombia di questi bambini speciali, sia dei progetti di sostegno -anche attraverso la cooperazione internazionale – che consentano a questi bambini di crescere nel miglior modo possibile nel loro paese.
Al momento della nostra visita in Colombia vi erano 4500 bambini “speciali” in attesa di una famiglia, di questi solo alcuni hanno manifestano di non desiderare di essere adottati, ma molti di più non troveranno risposta al loro desiderio poiché le loro caratteristiche o non incontrano la disponibilità delle coppie o li rendono ormai incapaci di poter (ri)diventare “figli”.
Sostanzialmente la cooperazione è rivolta al contrasto della devianza sociale e dell’abbandono dei minori attraverso:
• Sostegno alle madri sole ed alle famiglie in situazioni di disagio
• Servizi mirati alla acquisizione di autonomia e alla scolarizzazione dei minori
istituzionalizzati
• Servizi di educazione e scolarizzazione dei bambini che vivono in aree marginali allo scopo di proporre nuovi modelli di vita.
La cooperazione viene sempre svolta con la compartecipazione delle strutture sociali locali private o del volontariato.

Adozione in Colombia
Re: Adozione in Colombia
Requisiti per l’idoneità
I requisiti di idoneità fisica, mentale, morale e sociale sono di legge e pertanto sono un compimento obbligatorio per i candidati all adozione in Colombia, sia per cittadini colombiani che stranieri.
L’esigenza prevista dalla legge sulle condizioni speciali di idoneità fisica, mentale morale e sociale richieste agli adottanti hanno la finalità di soddisfare l’interesse supremo del minore.
Idoneità fisica: i parametri basici di cui occorre tener conto per determinare l’idoneità fisica dei genitori adottivi, secondo l’Accademia Nazionale di Medicina, devono essere: “la salute fisica delle persone adottive deve corrispondere ad una situazione accettabile, che non presenti: invalidità seria, sopravvivenza corta, un ostacolo serio per stabilire una buona e stabile relazione affettiva padre – figlio e possibilità di trasmettere al bambino una infezione grave (HIV).
Idoneità mentale: l’Accademia Nazionale di Medicina considera che le interviste psicologiche, psicoanalitiche e psichiatriche fatte da professionisti qualificati, sono ampiamente sufficienti per stabilire l’idoneità mentale dei futuri genitori adottivi. A detto aggiornamento psicologico si deve aggiungere una relazione dei servizi sociali che abbiano le stesse caratteristiche professionali di idoneità e qualificazione accademica.
I requisiti di idoneità fisica, mentale, morale e sociale sono di legge e pertanto sono un compimento obbligatorio per i candidati all adozione in Colombia, sia per cittadini colombiani che stranieri.
L’esigenza prevista dalla legge sulle condizioni speciali di idoneità fisica, mentale morale e sociale richieste agli adottanti hanno la finalità di soddisfare l’interesse supremo del minore.
Idoneità fisica: i parametri basici di cui occorre tener conto per determinare l’idoneità fisica dei genitori adottivi, secondo l’Accademia Nazionale di Medicina, devono essere: “la salute fisica delle persone adottive deve corrispondere ad una situazione accettabile, che non presenti: invalidità seria, sopravvivenza corta, un ostacolo serio per stabilire una buona e stabile relazione affettiva padre – figlio e possibilità di trasmettere al bambino una infezione grave (HIV).
Idoneità mentale: l’Accademia Nazionale di Medicina considera che le interviste psicologiche, psicoanalitiche e psichiatriche fatte da professionisti qualificati, sono ampiamente sufficienti per stabilire l’idoneità mentale dei futuri genitori adottivi. A detto aggiornamento psicologico si deve aggiungere una relazione dei servizi sociali che abbiano le stesse caratteristiche professionali di idoneità e qualificazione accademica.
Re: Adozione in Colombia
Valutazione della famiglia residente all’estero.
Nei paesi in cui gli Organismi Accreditati sono autorizzati, questi realizzeranno degli studi psicologici e sociali complementari che hanno l’obiettivo di ampliare e/o aggiornare l’informazione dello studio che ha dato origine all’approvazione nel loro paese, in accordo ai criteri stabiliti in questi lineamenti. Detti studi devono avere una validità massima di due anni dalla loro elaborazione.
In base allo studio della domanda, compresa l’autorizzazione per adottare all’estero, i professionisti dell’area psicosociale assegnati al Gruppo Adozioni della sede nazionale studiano e giudicano se sia il caso o meno di accettare la domanda. Le domande che presentano caratteristiche speciali per età, salute, condizione psicosociale o legale saranno studiate da un’equipe interdisciplinaria e della decisione definitiva verrà data attestazione tramite atto rispettivo.
Il periodo massimo fra il ricevimento e lo studio della domanda di adozione della famiglia residente all’estero, presentata al ICBF, è di 40 giorni lavorativi. Se la documentazione inviata non fosse completa, il Gruppo Adozioni della Sede Nazionale comunicherà per iscritto alla famiglia, al procuratore, all’autorità centrale, all’organismo accreditato, a seconda del caso, i documenti mancanti e il termine di tempo entro il quale inviarli, che non potrà superare i novanta giorni. Questo termine potrà essere prorogato di 15 giorni al massimo. Se quanto richiesto non verrà inviato, si riterrà che la coppia abbia deciso di rinunciare e si procederà a restituire la documentazione.
Una volta approvata la domanda della famiglia, il vicedirettore degli Interventi diretti informa della decisione tramite lettera e se la domanda non viene approvata, il Gruppo delle Adozioni produce una relazione tecnica perché il gruppo giuridico della sede provveda a far firmare alla direzione generale la decisione tramite la quale si nega la domanda, per permettere il ricorso.
Nella stessa comunicazione in cui si informa la famiglia che la domanda è stata accettata, verrà indicata anche l’età del bambino in mesi e anni, per il quale sono stati selezionati, affinché, durante il tempo che trascorrerà fino all’incontro, la famiglia si prepari in modo adeguato.
Nei paesi in cui gli Organismi Accreditati sono autorizzati, questi realizzeranno degli studi psicologici e sociali complementari che hanno l’obiettivo di ampliare e/o aggiornare l’informazione dello studio che ha dato origine all’approvazione nel loro paese, in accordo ai criteri stabiliti in questi lineamenti. Detti studi devono avere una validità massima di due anni dalla loro elaborazione.
In base allo studio della domanda, compresa l’autorizzazione per adottare all’estero, i professionisti dell’area psicosociale assegnati al Gruppo Adozioni della sede nazionale studiano e giudicano se sia il caso o meno di accettare la domanda. Le domande che presentano caratteristiche speciali per età, salute, condizione psicosociale o legale saranno studiate da un’equipe interdisciplinaria e della decisione definitiva verrà data attestazione tramite atto rispettivo.
Il periodo massimo fra il ricevimento e lo studio della domanda di adozione della famiglia residente all’estero, presentata al ICBF, è di 40 giorni lavorativi. Se la documentazione inviata non fosse completa, il Gruppo Adozioni della Sede Nazionale comunicherà per iscritto alla famiglia, al procuratore, all’autorità centrale, all’organismo accreditato, a seconda del caso, i documenti mancanti e il termine di tempo entro il quale inviarli, che non potrà superare i novanta giorni. Questo termine potrà essere prorogato di 15 giorni al massimo. Se quanto richiesto non verrà inviato, si riterrà che la coppia abbia deciso di rinunciare e si procederà a restituire la documentazione.
Una volta approvata la domanda della famiglia, il vicedirettore degli Interventi diretti informa della decisione tramite lettera e se la domanda non viene approvata, il Gruppo delle Adozioni produce una relazione tecnica perché il gruppo giuridico della sede provveda a far firmare alla direzione generale la decisione tramite la quale si nega la domanda, per permettere il ricorso.
Nella stessa comunicazione in cui si informa la famiglia che la domanda è stata accettata, verrà indicata anche l’età del bambino in mesi e anni, per il quale sono stati selezionati, affinché, durante il tempo che trascorrerà fino all’incontro, la famiglia si prepari in modo adeguato.