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Allattamento

quercia33
Messaggi: 705
Iscritto il: 27 giu 2015, 11:19

Re: Allattamento

Messaggio da quercia33 »

L’allattamento al seno ti protegge dall’Alzheimer
È una recente scoperta: l’allattamento al seno rappresenta per la donna una delle poche arme sicure di prevenzione dell’Alzheimer.
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L’allattamento al seno ti protegge dall’Alzheimer
È una recente scoperta: l’allattamento al seno rappresenta per la donna una delle poche arme sicure di prevenzione dell’Alzheimer.
L’allattamento al seno ti protegge dall’Alzheimer



Le donne che hanno allattato al seno il proprio bambino sono meno esposte al rischio di insorgenza della malattia di Alzheimer. Ecco, dunque, un ulteriore beneficio dell’allattamento al seno, oltre ai già noti vantaggi per la madre e per il bambino. Anzi, più è lungo il periodo dell’allattamento al seno, meno rischi esistono di incorrere nella malattia. La motivazione sembra essere in alcuni effetti biologici legati all’allattamento al seno, in particolare il ripristino della tolleranza all’insulina, che risulta ridotta nel corso della gestazione.

Più allattamento meno rischio di malattia

Ad avanzare l’ipotesi è una ricerca pubblicata sul Journal of Alzheimer da un gruppo di scienziati dell’università di Cambridge. Secondo la ricerca condotta su 81 donne, a lunghi periodi di allattamento al seno corrispondono riduzioni più significative del rischio di sviluppare la malattia neurodegenerativa. Nelle donne che avevano familiarità con la patologia, tuttavia, la correlazione positiva con l’allattamento è risultata meno evidente.

Dipenderebbe dagli zuccheri e dall’insulina

Molly Fox dell’Università di Cambridge ha studiato un gruppo di donne dai 70 anni in su e ha considerato una serie di fattori normalmente associati al rischio di ammalarsi di Alzheimer. Ha poi raccolto informazioni sulle donne, in particolare chiedendo loro se avessero allattato e per quanto tempo. Ciò che è emerso è che l’allattamento al seno riduce il rischio di ammalarsi di demenza, in modo proporzionale alla durata dell’allattamento stesso: questo perché ripristina il metabolismo glucidico (agli zuccheri) e la tolleranza all’insulina nel cervello, fisiologicamente alterate nei nove mesi di attesa del bebè. Oggi si va sempre più consolidando la teoria che l’Alzheimer sia appunto legato anche a problemi di resistenza insulinica e di eccesso di zuccheri nel cervello (tanto che si comincia a parlare anche di diabete di tipo 3, malattia legata proprio agli zuccheri e all’insulina, per indicare il morbo di Alzheimer).
In breve

TANTI BENEFICI PER LA MAMMA

Allattare al seno porta vantaggi notevoli al bebè ma anche alle mamme. Secondo recenti studi, le protegge da diverse malattie, come appunto l’Alzheimer, ma anche il tumore al seno e all’ovaio, l’ipertensione, il diabete di tipo 2 e l’infarto.
poelman
Messaggi: 334
Iscritto il: 26 feb 2015, 11:30

Re: Allattamento

Messaggio da poelman »

Più attenzione alla privacy per le banche del latte
Anche per le banche del latte, occorre che vi sia la giusta tutela dei dati personali e il consenso al trattamento dei dati forniti della donatrice del latte
È arrivato il parere favorevole dal Garante della privacy per le nuove linee guida delle banche del latte. Si tratta di linee di indirizzo nazionale per l’organizzazione e la gestione delle banche dati del latte umano donato, nell’ambito della protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno. Le banche del latte svolgono una funzione utilissima, tanto che sono chiamate anche “catene umane di solidarietà” perché vanno in aiuto ai neonati che hanno più bisogno, come quelli pretermine per i quali il latte umano è il miglior nutriente in natura, ma occorre anche la protezione delle donatrici di latte umano.

Attenzione ai dati raccolti

Il Garante aveva suggerito alcune indicazioni che sono state completamente accolte dalle nuove linee guida per le banche del latte. In particolare le osservazioni hanno riguardato l’individuazione dei soggetti che possono accedere ai dati; la definizione delle finalità perseguite dal registro delle donatrici; la tipologia dei dati sanitari raccolti e le misure di sicurezza. Il tempo di conservazione dei dati è stato inoltre limitato al periodo di utilizzabilità del latte prelevato, prevedendo che esso non debba comunque superare i 12 mesi dalla donazione.

A tutela della donatrice

Nel testo esaminato dall’Autority delle banche del latte è stato stabilito, inoltre, che le informazioni personali raccolte nei registri non siano direttamente identificative delle donatrici, ma siano attinenti ai soli dati clinici, anamnestici e relativi ai risultati infettivologici indispensabili per garantire la sicurezza della somministrazione del latte. Tali informazioni devono essere raccolte solo dopo che la donatrice abbia fornito il proprio consenso al trattamento dei dati e che sia stata adeguatamente informata rispetto alle finalità perseguite e sui diritti che può esercitare.

Le linee di indirizzo per la ricerca scientifica

L’informativa fornita alla donatrice deve evidenziare che il consenso al trattamento dei dati per la ricerca scientifica deve essere manifestato in modo specifico e distinto, rispettando la facoltà dell’interessata di aderire o meno alla ricerca.
In breve

RACCOLGONO E DISTRIBUISCONO IL LATTE UMANO

In tutta Italia ci sono 26 “banche italiane del latte umano donato” e ne sono dotati alcuni ospedali. Sono luoghi speciali, creati appositamente per selezionare, raccogliere, trattare, conservare e distribuire il latte umano donato dalle mamme, da usare per specifiche necessità mediche.
poelman
Messaggi: 334
Iscritto il: 26 feb 2015, 11:30

Re: Allattamento

Messaggio da poelman »

Allattamento: posso prendere i farmaci per insonnia e depressione?
Allattamento e farmaci: un binomio impossibile? I dati al riguardo scarseggiano e l’invito è alla massima cautela
L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di allattare al seno, in modo esclusivo, per i primi 6 mesi di vita del bambino e di continuare, possibilmente, anche dopo l’inizio dello svezzamento. In questo periodo di tempo, in cui va salvaguardata la salute sia della mamma sia del bambino, il ricorso ai farmaci è generalmente controindicato e la donna viene invitata alla massima cautela. Per molti farmaci non esistono, tuttavia, dati definitivi e univoci circa gli effetti negativi sulla salute del bebè. Secondo i foglietti illustrativi delle confezioni, l’80% degli 11.207 farmaci oggi disponibili sul mercato italiano è controindicato in allattamento, mentre solo il 2% viene giudicato sicuro.

Come possono interferire

Per quanto riguarda i farmaci che influiscono sul sistema nervoso centrale, come gli antidepressivi e i sedativi, eventuali effetti negativi sul lattante, sia a breve termine (alterazione del ritmo sonno-veglia, sonnolenza, difficoltà alimentari) sia a lungo termine sul sistema nervoso centrale, non possono essere esclusi. La decisione di prescriverli spetta al medico, in accordo con la mamma, sulla base della valutazione dello stato clinico della donna e dei farmaci che deve assumere. Gli esperti sottolineano che, il più delle volte, l’allattamento al seno è compatibile con la giusta aspirazione a curarsi.

Depressione post parto e insonnia

Ricordiamo però che la depressione post parto è una malattia che richiede una diagnosi medica e un trattamento specifico, che comprende la psicoterapia ed, eventualmente, l’uso di psicofarmaci. Per l’insonnia, invece, sono indicati i rimedi naturali, utilizzabili anche in allattamento: si possono assumere capsule o gocce di valeriana, passiflora, melissa o camomilla. Vanno bene anche le tisane o, in alternative, un bicchiere di latte caldo prima di coricarsi (contiene sostanze che conciliano il sonno).
In breve

CONTINUARE AD ALLATTARE OPPURE NO?

Quasi 7 donne su 10, costrette ad assumere farmaci mentre nutrono il loro bambino al seno, decidono di rinunciare all’allattamento o di interromperlo momentaneamente.
giogio88
Messaggi: 854
Iscritto il: 28 giu 2015, 13:14

Re: Allattamento

Messaggio da giogio88 »

L’allattamento al seno riduce l’iperattività nei bambini?
Secondo uno studio israeliano, fra i benefici che l’allattamento al seno comporta per i bambini c’è anche un minor rischio di sviluppare iperattività
I vantaggi che l’allattamento al seno regala a mamme e bambini sono innumerevoli. Un recente studio israeliano ne suggerisce uno “nuovo”: la riduzione del rischio di sviluppare il disturbo da iperattività o ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, ossia disturbo da deficit di attenzione/iperattività).

Che cos’è l’ADHD

L’ADHD è uno dei disturbi neuropsichiatrici più frequenti nell’età evolutiva. Colpisce dall’1 al 3% dei bambini di età inferiore ai sei anni. Si caratterizza per un livello elevato di disattenzione e una serie di comportamenti che denotano iperattività e impulsività. In pratica, chi ne soffre non riesce a controllare le proprie risposte agli stimoli ambientali, è disattento, iperattivo e impulsivo, al punto da arrivare, in alcuni casi, a compromettere la propria vita di relazione e scolastica.

La nuova ricerca

Lo studio ha riguardato un campione di bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni, alcuni dei quali affetti dal disturbo da iperattività e altri sani. Gli autori hanno incrociato i dati relativi alle condizioni di salute dei piccoli con quelli riguardanti il tipo di alimentazione ricevuta nei primi mesi di vita e le abitudini di allattamento al seno delle mamme. Hanno così scoperto che, e a parità di altri fattori di rischio per l’ADHD – tra cui peso alla nascita, legami genetici, complicazioni durante la gravidanza – fra la probabilità di sviluppare la malattia e l’allattamento artificiale c’era un’associazione. Più precisamente, dall’analisi è emerso che a tre mesi di vita soltanto il 43% dei bambini con il disturbo da iperattività era allattato dalle loro madri, contro il 73% di quelli sani. All’età di sei mesi l’allattamento al seno riguardava rispettivamente il 29% e il 57% dei piccoli.


In breve

LE CAUSE SONO ANCORA POCO CHIARE

Quello da deficit di iperattività è un vero e proprio disturbo neurobiologico, causato da alterazioni nervose precise. Le cause di queste alterazioni non sono ancora del tutto conosciute. Si ipotizza, però, che all’origine ci siano fattori genetici e cause ambientali. Fra queste ultime, secondo il nuovo studio, ci sarebbe anche il mancato allattamento al seno.
giogio88
Messaggi: 854
Iscritto il: 28 giu 2015, 13:14

Re: Allattamento

Messaggio da giogio88 »

Allattamento al seno: funzionano davvero i rimedi “della nonna”?
Secondo uno studio americano non esistono conferme. Eppure, la maggior parte degli esperti consiglia i rimedi popolari per l’allattamento al seno
Quando si tratta di gravidanza e maternità i consigli si sprecano. Anche per quanto riguarda l’allattamento al seno non mancano suggerimenti e rimedi popolari tramandati di generazione in generazione. Ma i vecchi trucchi della nonna funzionano davvero? Uno studio condotto da un gruppo di ricercatoti del Wexner Medical Center dell’università dell’Ohio, Stati Uniti, ha cercato di fare chiarezza in proposito.

Li consigliano anche gli esperti

Gli autori hanno chiesto a 120 ostetrici, ginecologi e medici di compilare un questionario per spiegare se e come loro parlassero alle neomamme di rimedi popolari utili per l’allattamento al seno. Analizzando i risultati, si è visto che il 69% degli esperti ha sentito parlare di questi “trucchi” e che il 65% ne discute con le neomamme, raccomandandone almeno uno.

I rimedi popolari più gettonati

Secondo la ricerca, gli specialisti non disdegnano consigli sulle erbe che aiutano a incrementare la produzione di latte e a ridurre il dolore al seno provocato dall’allattamento. Non solo, suggeriscono anche che cosa evitare per il bene del bambino e come iniziare al meglio ad allattare. Ginecologi, ostetrici e medici, invece, in genere non si sbilanciano sulla dieta che la mamma dovrebbe seguire per ridurre la formazione di gas nel pancino dei neonati e, di conseguenza, anche le coliche. Sembra che pochissimi esperti raccomandino alle donne di evitare determinati cibi durante l’allattamento al seno.

Ma la scienza non conferma

Nonostante il personale medico e sanitario non critichi i rimedi popolari, anzi in molti casi ne incoraggi l’uso, secondo gli autori dello studio non esistono evidenze scientifiche sulla loro efficacia.




In breve

TANTISSIMI "TRUCCHI" DA PROVARE

Tisane al finocchio per aumentare la produzione di latte e diminuire le coliche del neonato, foglie di cavolo per ridurre il dolore al seno, calendula contro le ragadi: sono numerosissimi i rimedi popolari per l’allattamento al seno.
diavolettabuona
Messaggi: 854
Iscritto il: 21 mag 2015, 09:52

Re: Allattamento

Messaggio da diavolettabuona »

Latte materno: faranno carriera i bimbi allattati al seno
Se allattati al seno, i bimbi faranno più carriera rispetto a quelli nutriti artificialmente. Uno studio inglese dimostra le proprietà benefiche del latte materno
Latte materno: faranno carriera i bimbi allattati al seno

Il latte materno fa bene non solo alla crescita del piccolo, ma anche ad avere successo nel lavoro in futuro. Insomma: i bambini nutriti con il latte materno avrebbero più possibilità di fare grazie carriera agli effetti benefici delle poppate al seno. Meno probabilità di carriera avrebbero, invece, quei bimbi che sono stati nutriti con il latte artificiale. La notizia arriva dall’University College di Londra, secondo cui il latte materno condizionerebbe favorevolmente, non solo la salute, ma anche il successo nella vita e, in particolare, l’ascesa nella scala sociale. Lo studio inglese, condotto su oltre 17mila individui nati nel 1958 e su circa 17mila nati nel 1970, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Archives of Disease in Childhood.

Non solo nutrimento

Secondo gli esperti, il latte materno è un alimento indispensabile per il nutrimento completo del bambino. “Il latte della mamma è un sistema biologico – spiega Piercarlo Salari, pediatra di consultorio a Milano e componente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) – e cioè non solo un insieme di proteine, zuccheri, grassi, sali mineralie oligoelementi, ma anche un concentrato non riproducibile di cellule vive, sostanze ad azione ormonale e fattori di crescita. Il latte materno poi cambia continuamente di sapore e la sua composizione si modifica progressivamente nel tempo per adattarsi alle esigenze del bambino”.

Migliori capacità visive e di comportamento

In passato alcuni studi avevano già dimostrato nei bimbi allattati al seno il raggiungimento di migliori capacità visive e prestazioni funzionali a livello comportamentale e intestinale al compimento dell’anno di età. Insomma, il bambino allattato al seno “ha una marcia in più” confermano i pediatri della Sipps: “e ancora oggi nessun alimento riesce a eguagliare le proprietà del latte materno”.




In breve

TANTI GLI EFFETTI POSITIVI DEL LATTE DELLA MAMMA

Secondo i pediatri della Sipps “il bambino nutrito al seno a richiesta è favorito nella regolazione del senso di fame e sazietà, sviluppa una flora batterica intestinale che funge da stimolo determinante nell’orientamento del sistema immunitario in senso anti-allergico e riceve un adeguato quantitativo di acidi grassi polinsaturi – in particolare omega 3 – fondamentali per lo sviluppo dei tessuti nervosi”.
diavolettabuona
Messaggi: 854
Iscritto il: 21 mag 2015, 09:52

Re: Allattamento

Messaggio da diavolettabuona »

Allattamento: sport e poppate vanno d’accordo?
Lo sport non è vietato durante l’allattamento, al contrario. Non bisogna, però, esagerare per non affaticarsi troppo

L’allattamento al seno non ha controindicazioni per la mamma, anzi procura molti benefici. Anche per quanto riguarda lo sport, non bisogna preoccuparsi. La donna che allatta non è costretta a rinunciare all’attività fisica. Basta seguire qualche semplice indicazione.

Fa bene alla linea e alla psiche

Dopo il parto, lo sport, insieme alla dieta, rappresenta il modo migliore per smaltire i chili accumulati, recuperare la forma fisica e l’autostima e aumentare il tono dell’umore. Per questo, se la mamma se la sente, dovrebbe cominciare a muoversi già a distanza di due-tre settimane dalla nascita del piccolo.

Non bisogna strafare

Anche le donne che allattano possono allenarsi. A patto, però, di non affaticarsi troppo. L’allattamento al seno, infatti, soprattutto all’inizio, richiede energie e impegno; dunque, è bene che la mamma riposi il più possibile e non esegua sforzi eccessivi perché le attività troppo intense potrebbero interferire con la produzione di latte.

Fra un pasto e l’altro

È importante, poi, rispettare i tempi del piccolo. Non sono le poppate che vanno adattate allo sport, ma viceversa: la mamma deve fare attività fisica fra un pasto e l’altro, senza scombussolare i ritmi del bambino. Tenendo presente che, in genere, nelle prime settimane il neonato mangia ogni due-tre ore, si può dedicare alla ginnastica un’oretta due-tre volte alla settimana, così da non togliere troppo tempo al riposo. Durante l’allattamento, poi, è meglio rinunciare alle attività più impegnative, che richiedono un grande dispendio energetico, come lo sci, il tennis, la corsa. Via libera, invece, alle ginnastiche dolci, agli esercizi di tonificazione da fare a casa e alla ginnastica con il passeggino.
In breve

PRIMA SERVE L’OK DEL GINECOLOGO

Prima di dedicarsi a uno sport durante l’allattamento è bene chiedere il parere del ginecologo.
fragolina
Messaggi: 1244
Iscritto il: 02 nov 2015, 16:44

Re: Allattamento

Messaggio da fragolina »

Allattare al seno aumenta lo sviluppo del cervello del neonato
Il latte materno resta il nutrimento migliore per la crescita del bebè, compreso lo sviluppo del cervello del neonato. E se l'allattamento si prolunga, il cervello diventa più grande
Il latte materno fa bene anche perché aumenta lo sviluppo del cervello nel neonato. La scoperta è stata fatta dai ricercatori della Brown University di Providence, negli Stati Uniti, che hanno notato come i neonati allattati al seno hanno un maggiore sviluppo della sostanza bianca nel cervello. Ma perché l’allattamento al seno porta a un aumento dello sviluppo del cervello nel neonato?

Il nuovo studio americano

La nuova conferma degli effetti positivi del latte materno sulla salute del bebè arriva da un nuovo studio pubblicato on line su “NeuroImage”. L’aumento dello sviluppo del cervello del neonato si manifesta in diverse regioni cerebrali, comprese quelle connesse alla pianificazione, al funzionamento sociale ed emotivo, alle capacità motorie e al linguaggio. Differenze che sono apparse correlate a performance migliori nei test di sviluppo motorio e acuità visiva.

Evidenze dalla risonanza

I ricercatori hanno utilizzato le risonanze magnetiche e hanno scoperto che i neonati allattati al seno posseggono un maggiore sviluppo della sostanza bianca nel cervello. Gli scienziati hanno coinvolto nella ricerca 133 bimbi sani di età compresa tra dieci mesi e 4 anni divisi in tre gruppi: allattati esclusivamente al seno, artificialmente o con una combinazione del latte materno e di quello formulato. I risultati hanno mostrato uno sviluppo del cervello maggiore tra gli appartenenti al primo gruppo.

La conferma da uno studio inglese

Se il periodo di allattamento si prolunga il cervello diventa più grande. È quanto affermano gli studiosi dell’Università di Durham (Gran Bretagna), guidati da Robert Burton, che nel corso di una ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, avrebbero scoperto l’esistenza di un’associazione tra lo sviluppo del cervello del neonato e l’assunzione del latte materno. “Lo studio dimostra l’associazione tra sviluppo cerebrale e allattamento al seno – spiega Burton -. Ciò che resta da capire è se nel latte materno vi sia qualcosa che aiuta il cervello a crescere”.
In breve

ANALIZZATE 128 SPECIE DI MAMMIFERI

Il team di studiosi, dopo aver analizzato 128 diverse specie di mammiferi – compreso l’uomo – avrebbe scoperto che la grandezza del cervello aumenta di pari passo con l’estensione del periodo di gestazione e di assunzione del latte materno. Per esempio, è stato rilevato che il cervello dei cervi – che portano avanti gravidanze per solo sette mesi e allattano fino a un massimo di sei – risulta sei volte inferiore rispetto a quello degli uomini, nonostante il loro peso corporeo sia paragonabile a quello umano.
fragolina
Messaggi: 1244
Iscritto il: 02 nov 2015, 16:44

Re: Allattamento

Messaggio da fragolina »

Quando l’allattamento provoca dolore al seno e ai capezzoli
L’allattamento talvolta può causare dolore al seno e ai capezzoli, soprattutto all’inizio. Niente paura: adottando alcuni accorgimenti, i fastidi passano in fretta
Quando l’allattamento provoca dolore al seno e ai capezzoli

Se nelle prime settimane di allattamento compare uno strano dolore al seno e ai capezzoli, non bisogna lasciarsi vincere dall’ansia, rinunciando alle poppate; va invece ricercato l’origine del problema per affrontarlo di conseguenza. Ecco le situazioni più frequenti e i consigli utili a risolverle.

L’ingorgo mammario

All’inizio dell’allattamento c’è dolore al seno, che appare gonfio, e la pelle intorno ai capezzoli è tesa? Può essere colpa dell’ingorgo mammario. Si tratta di un disturbo che può verificarsi se si saltano alcune poppate, ma anche se il piccolo assume posizioni errate durante la suzione. In questo caso, oltre al dolore, si verificano anche difficoltà nell’allattamento perché la fuoriuscita del latte, complice l’eccessiva tensione dei dotti galattofori, è più faticosa.

La mastite

Per evitare che l’ingorgo degeneri in mastite, si consiglia di effettuare impacchi caldi sul seno, soprattutto prima della poppata, per facilitare la fuoriuscita del latte e alleviare il dolore. Inoltre, per svuotare il seno molto spesso può essere necessario anche l’uso del tiralatte.

Le ragadi

Si tratta di taglietti che si formano sul capezzolo, complice la posizione errata del piccolo durante l’allattamento o il suo eccessivo vigore. In questo caso, è utile cambiare posizione tra una poppata e l’altra, attaccare il bimbo al seno al primo accenno di fame (quando è molto affamato tende a tirare con più forza), dopo ogni poppata lavare i capezzoli con acqua tiepida (lasciandoli asciugare all’aria) ed evitare di utilizzare le coppette assorbilatte (l’umidità che creano rischia di rallentare la guarigione delle ferite). Efficaci, inoltre, sono i prodotti specifici – unguenti e pomate – che hanno un’azione cicatrizzante e lenitiva.

Una micosi

Il dolore al seno e al capezzolo può anche essere il sintomo più evidente di una micosi, cioè un’infezione provocata da funghi. Spesso responsabile è la Candida albicans, che nel piccolo provoca il

mughetto. In questo caso è necessario applicare localmente, sul seno e sul capezzolo, una pomata specifica prescritta dal medico.


In breve

LA POSIZIONE CORRETTA DEL PICCOLO

In caso di dolore al seno o ai capezzoli, occorre controllare la posizione del bimbo durante la poppata. Il capezzolo deve essere ben centrato nella bocca, per garantire una corretta suzione ed evitare problemi al seno della mamma.
mokabita
Messaggi: 911
Iscritto il: 30 set 2015, 15:32

Re: Allattamento

Messaggio da mokabita »

L’allattamento al seno fa bene anche alla mamma: meno tumori e infarti
Meno tumori e ipertensione per le mamme che scelgono l’allattamento al seno che, quindi, apporta benefici, non solo al piccolo ma anche alle donne
Meno tumori e ipertensione per le mamme che scelgono l’allattamento al seno per il bebè. La bella notizia, anche per il budget del Servizio sanitario nazionale, poiché permette un notevole risparmio, arriva dallo studio dell’Harvard Medical School e dell’Universrtà di Pittsburgh, pubblicato dalla rivista scientifica Obstetrics and Gynecology.

Benefici per bebè e mamma

Che l’allattamento al seno faccia bene ai neonati è un dato ormai consolidato, non solo perché permette di crescere in maniera sana ma anche perché rinforza il sistema immunitario e previene l’obesità. Quello che forse ancora non si sapeva è che allattare al seno porta benefici anche alle mamme poiché, secondo recenti studi, le protegge da diverse malattie, come il tumore al seno e all’ovaio, l’ipertensione, il diabete di tipo 2 e l’infarto. “Secondo le nostre simulazioni – scrivono gli autori – se il 90% delle mamme allattasse al seno per un anno dopo ogni nascita, si avrebbero negli Usa 53mila casi in meno l’anno di ipertensione, quasi 14mila attacchi cardiaci e 5mila tumori al seno in meno. Questo equivale a un risparmio di 869 milioni di dollari di costi diretti per la sanità e 14 miliardi di dollari in costi indiretti per la società”.

Meno tumori al seno

Con l’allattamento al seno si riduce il rischio di tumore alla mammella, che diminuisce ulteriormente in base a quanti più figli si sono allattati e quanto più a lungo è durato l’allattamento. Anche per l’utero ci sono effetti benefici perché ritorna più facilmente alle sue condizioni originarie grazie al rilascio di ossitocina.

Combatte la depressione

L’allattamento migliora inoltre la circolazione del sangue, con possibilità ridotte di infarto. Secondo i ricercatori dell’Harvard Medical School e dell’Universirtà di Pittsburgh, allattare al seno riduce poi il rischio di osteoporosi in menopausa. E, infine, gratifica psicologicamente la donna e combatte la depressione post parto.
In breve

NON È SOLO IL MIGLIOR NUTRIMENTO PER IL PICCOLO

Il latte materno non è soltanto il miglior nutrimento per il bambino, ma anche un alleato della salute della mamma. Il latte materno è considerato dai neonatologi e dai pediatri il miglior nutrimento per la crescita. Questo vale per tutti i neonati e ancora di più per quelli nati sottopeso, poiché fornisce tutte le sostanze nutritive indispensabili, riducendo altresì il rischio di sepsi e abbassando anche il costo dei trattamenti di terapia intensiva neonatale.
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