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Pediatra

ashley
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Iscritto il: 15 lug 2015, 23:11

Re: Pediatra

Messaggio da ashley »

Boom di dermatite atopica tra i bambini: i consigli dei pediatri
Sotto i 5 anni un bambino su due è colpito da dermatite atopica. Le cause? Fattori famigliari innanzitutto, ma anche inquinamento e alimentazione
È la malattia della pelle a oggi più diffusa nei bambini. I casi di dermatite atopica, infatti, sono più che raddoppiati negli ultimi 30 anni e addirittura triplicati nelle zone ad alto tasso di industrializzazione. Impossibile non pensare allo smog come elemento scatenante. Ma si è scoperto che anche la dieta ha il suo ruolo. Le ultime novità sulla dermatite atopica sono emerse nel corso del convegno internazionale “L’eccellenza incontra l’eccellenza” organizzato dalla Fimp, Federazione italiana medici pediatri.

Famigliarità alla base

La dermatite atopica “è provocata soprattutto da fattori genetici – spiega Giuseppe Mele, presidente Fimp -. Questo significa che se un genitore ha una manifestazione atopica, nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio, percentuale che aumenta fino all’80% se entrambi i genitori hanno la patologia. In una famiglia non atopica la probabilità che ne venga colpito il bambino è, invece, di circa il 20%”.

Responsabile anche lo smog

L’inquinamento fa male a tutti ma in particolare ai bambini, soprattutto fino ai 5 anni. Questo dipende dal metabolismo ancora immaturo dei piccoli, che è meno in grado di detossificare ed espellere le sostanze chimiche negative, ma anche dal fatto che subiscono una maggiore esposizione ai danni ambientali per unità di peso corporeo (i bambini in proporzione bevono più acqua, utilizzano più alimenti degli adulti e hanno una frequenza respiratoria maggiore con un più elevato scambio di gas).

Attenzione alle cure

I genitori non possono cambiare l’ambiente dove vive il proprio bimbo, questo è ovvio, ma possono agire su tutto il resto. Innanzitutto seguendo attentamente le cure date dai pediatri o dai dermatologi, il che significa applicare al bimbo sempre, senza mai dimenticarsi, le creme emollienti per contrastare la secchezza cutanea che preannuncia la dermatite atopica e i prodotti antinfiammatori nella fase acuta della malattia.

Si previene a tavola

L’alimentazione è fondamentale per combattere la dermatite atopica. E questo è un fattore troppo spesso sottovalutato. Secondo gli esperti, invece, l’ideale è “un’alimentazione ricca di frutta e verdure (per assumere vitamine e minerali), pesce, grassi di origine vegetale, fibre e cereali, arricchita da un buon apporto di acqua e da un limitato consumo di bevande zuccherate e cibi troppo raffinati: questa dieta diventa particolarmente importante in inverno, quando la pelle è privata dei benefici del sole e la dieta è più ricca di carboidrati e grassi.
In breve

UN TEST PER TROVARE LA DIETA GIUSTA

Un nuovo test è a disposizione del pediatra per aiutare le famiglie a trovare la giusta alimentazione per i piccoli, anche in vista della prevenzione della dermatite atopica. Si tratta di “NutricheQ”, nato da un progetto della scuola U-TRE (acronimo di uno-tre anni) e composto da una serie di domande per i genitori per capire i possibili errori nell’alimentazione quotidiana.
ashley
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Re: Pediatra

Messaggio da ashley »

Allergie farmaci: i pediatri Siaip lanciano l’allarme per i bambini
Le allergie ai farmaci sono diffuse anche tra i bambini, soprattutto in seguito all'assunzione di antibiotici e farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans)
Si seguono le indicazioni del pediatra e si dà al bimbo una medicina per curare, per esempio, un’otite o una bronchite, poi l’effetto va oltre provocando conseguenze spiacevoli. Succede in presenza di allergie ai farmaci. A lanciare l’allarme su questo fenomeno non ancora ben conosciuto è Roberto Bernardini, presidente della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica, Siaip, e direttore della Uoc Pediatria dell’ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze). Se nel bimbo compaiono disturbi come prurito, asma, eritemi o, nel lungo periodo, anche anemia, dopo aver preso un farmaco, potrebbe essere la conseguenza di un’allergia ai farmaci.

Antibiotici primi responsabili

Le allergie ai farmaci possono essere determinate sia dai principi attivi del farmaco sia dagli altri elementi che accompagnano il medicinale, come allergeni alimentari (lisozima, proteine del latte) e additivi (sodio benzoato, eritrosina). “Certo è” spiega Bernardini “che gli antibiotici appaiono sicuramente i farmaci maggiormente responsabili di reazioni da ipersensibilità e tra questi i beta-lattamici (in particolare le penicilline, seguite dalle cefalosporine) seguiti poi dai farmaci anti infiammatori non steroidei (Fans).

È vera allergia?

Se compaiono delle reazioni ai medicinali non sempre si tratta di allergia perché, come spiega Bernardini, “l’80-85% delle reazioni avverse è legato a situazioni per lo più prevedibili, come quelle dovute a sovradosaggio e a effetti collaterali dei farmaci stessi”. Come riconoscerle allora? “La diagnosi” continua il presidente di Siaip “si avvale schematicamente di anamnesi, esame obiettivo, accertamenti da eseguire in fase acuta (in presenza dei sintomi) e accertamenti da eseguire in fase di remissione (quando il bambino non ha più sintomi)”. È importante quindi fare indagini specifiche per “scoprire subito un’eventuale allergia ai farmaci ma evitare anche di etichettare come allergico a un medicinale un bambino che in realtà non lo è, privandolo così di prodotti che potrebbero in futuro essergli utili”.
In breve

AVVERTI SUBITO IL PEDIATRA SE COMPAIONO DISTURBI

Quando si dà un medicinale al bambino, occorre tenere sotto osservazione il piccolo e verificare che non si presentino altri sintomi, come macchie sulla pelle, asma, prurito o malesseri vari. In caso di dubbio, va avvisato subito il pediatra per verificare che non sia allergico al farmaco.
rokkina
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Re: Pediatra

Messaggio da rokkina »

La pediatra di famiglia dopo aver visitato mia figlia, sospetta la presenza di una scoliosi, cosa debbo fare?

per prima cosa dovrà sottoporre sua figlia a una visita ortopedica.
Un esame clinico ben eseguito informerà lo specialista sulla patologia in questione.
Il cosiddetto “forward bending test”, ovvero il test di inclinazione anteriore del tronco a ginocchia tese, consentirà allo specialista di differenziare un atteggiamento scoliotico da una scoliosi vera, attraverso la rilevazione del gibbo che è una salienza paravertebrale. Infatti, esso è determinato dalla rotazione vertebrale che è parte preminente della scoliosi. Nella stessa seduta lo specialista potrà avere informazioni sulla riducibilità delle curve. Infine, potrà avere informazioni sulle curve sagittali del rachide (cifosi e lordosi). In presenza di gibbo importante, cioè superiore ad almeno a 5 mm, sarà lecito chiedere una teleradiografia del rachide sia in piedi sia in posizione frontale che laterale. Dopo questo percorso verranno fornite eventuali indicazioni terapeutiche.
rokkina
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Re: Pediatra

Messaggio da rokkina »

Mia figlia di 7 anni ha spesso mal di testa, prurito agli
occhi e stanchezza. Ho fatto tutti gli esami ed è tutto normale, cosa
potrebbe essere?

Potrebbero essere motivi diversi non per forza devono appartenere alla stessa eventuale "malattia", se di questa si può parlare; il prurito è sempre dato da allergie che possono derivare sia da inalanti sia da alimenti, oppure da eventuali parassiti, mentre il mal di testa può avere le stesse origini allergiche o parassitologiche o essere causato da carenza di magnesio. Farei degli approfondimenti in questo senso.
rokkina
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Re: Pediatra

Messaggio da rokkina »

Mio figlio di 4 anni ha spesso la tosse: come si fa a sapere se è una tosse da asma allergico o una tosse da raffreddamento?

Innanzitutto la tosse è un sintomo che va curato, dopo aver consultato il pediatra, con una cura e/o eventuali indagini approfondite. La visita è sufficiente per capire se si tratta di asma o solo tosse e nel caso di che tipo di tosse si tratta, per esempio se è una tosse da irritazione per eccessivo inquinamento e se è una tosse “nervosa” o da allergia a inalanti. Come vede le possibilità sono molte, il bambino va visto da un pediatra esperto, che sia possibilmente sempre lo stesso in modo da venirne a capo e fare una diagnosi corretta dando il rimedio giusto.
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