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Due donne, due vite felici ma solo un bambino. La storia di

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Due donne, due vite felici ma solo un bambino. La storia di

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Due donne, due vite felici ma solo un bambino. La storia di una maternità surrogata
Anna, un'abitante della città italiana di Vicenza, è una donna come tutte le altre e piu' di ogni altra cosa al mondo voleva diventare madre. Sfortunamente, a causa di una diagnosi insuperabile la donna non poteva fisicamente portare avanti la gravidanza. Ciònonostante il suo sogno nel cassetto si è avverato realizzandolo con l’aiuto di un'altra donna e con le tecnologie mediche moderne. Si tratta di tecniche di procreazione medicamente assistita: la maternità surrogata e la FIVET. Oggigiorno i programmi di maternità surrogata hanno preso un posto importante tra gli altri metodi della PMA.
La maternità surrogata è l'unica chance di diventare genitori per molte coppie infertili. È un'unica possibilità di diventare madri per le donne con diagnosi gravi come, per esempio, mancanza di utero. Anche Anna ha deciso di usufruire di tale opportunità. Ha capito che senza l'aiuto di una madre surrogata rischierebbe di essere destinata ad una vita senza figli.
Maternità surrogata è l'unica tecnologia riproduttiva dove il fattore umano gioca un ruolo particolare. Nel processo di nascita di una nuova vita, oltre ai genitori biologici, partecipa anche "una terza persona" cioè la madre surrogata.
Anna e la sua famiglia ne erano a conoscenza, per cui hanno riflettuto a lungo prima di rivolgersi ad una clinica ucraina per il programma di maternità surrogata. Hanno cercato di prendere in considerazione tutti gli aspetti psicologici di tale decisione. La felicità di essere madre è un sogno di ogni donna. Avendo pesato tutti i pro e contro Anna ha inviato una mail al centro di medicina riproduttiva BioTexCom. La donna ha indicato la diagnosi, tutti i dettagli medici, l'età del marito e scritto che la loro famiglia vuole effettuare il programma di maternità surrogata.
"Ricordo la mia prima visita alla clinica: le informazioni sulla procedura, i chiarimenti di tutte le domande che sorgevano. Ero d'accordo con ogni parola del dottore, ero pronta ad affrontare ogni difficoltà a patto che ci si riesca. Mio marito era molto serio, ha studiato tutto in dettaglio: i contratti, i prezzi, le condizioni. Allora ero felice; ringraziavo Dio e pensavo con un grande sollievo che almeno uno di noi fosse tranquillo e potesse ragionare con calma e sangue freddo", racconta Anna.
Mentre il dottore riceve le coppie infertili, nello studio affianco esaminano le donne che sono venute in clinica per diventare madri surrogate e regalare felicità ad una delle famiglie senza figli.
"Quando venni nella clinica, nella sala d'attesa ci furono molte coppie straniere. In quell'istante ho pensato che probabilmente qualcuno di loro sarebbero diventati genitori del bambino che avrei partorito", - ricorda Nadezhda, una madre surrogata.
Nel frattempo Anna non si accorge di nessuno nel grande centro medico. È un po' persa ed emozionalmente tesa. Oggi per lei e il marito è un giorno importante e di grande responsabilità: firmano il contratto e i dottori cominciano la ricerca di una madre surrogata adatta per loro.
"L'euforia terminò quando cominciarono i soliti problemi. Le madri non andavano bene per l'età, lo stato di salute o per gli altri motivi. Abbiamo aspettato piu del dovuto, siccome che la fila per il programma è piuttosto lunga e le madri surrogate sono distribuite secondo il tempo di attesa", dice Anna.

La famiglia di Anna ha aspettato così tanto che avendo trovato finalmente una speranza erano pronti ad attendere un altro po'. E infine la loro pazienza è stata premiata. Il passo piu' importante nella loro vita è stato fatto: la madre surrogata era selezionata, gli embrioni erano trasferiti. La nostra coppia doveva solo aspettare una risposta dalla clinica. "Eravamo a casa, tutti tesi e preoccupati. Finalmente arriva una chiamata dal nostro coordinatore. Ha risposto mio marito e dai suoi occhi ho capito che il risultato era positivo. Positivo! Molto presto vedremo il nostro bimbo dall'ecografia", - ricorda quel giorno felice Anna.
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Re: Due donne, due vite felici ma solo un bambino. La storia

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Il settimo mese di gravidanza della loro madre surrogata è diventato il periodo cruciale per la coppia. Dopo che sia oltrepassato tal termine, anche se ci sarà un parto prematuro, il bambino sicuramente sopravviverà, sarà possibile curarlo con una terapia di supporto. Significava che Anna sarebbe senz'altro diventata madre. La famiglia inizia ad arredare la cameretta, compra un lettino, un passeggino e tutto quello che è necessario per un neonato.
"Siamo arrivati in anticipo a Kiev nella clinica. E quando la madre surrogava stava nella sala parto, eravamo fuori ad aspettare. In quel momento eravamo molto preoccupati che tutto andasse bene e che la madre e il bambino stessero bene. Quando abbiamo sentito il primo pianto di nostro figlio, abbiamo cominciato a piangere di felicità. Ho visto me e mio marito in questo bambino. Adesso sono la madre e mio marito il padre", - racconta Anna senza nascondere le lacrime.
La clinica in cui la coppia ha effettuato il programma garantisce condizioni eccellenti ai suoi pazienti. Dopo la nascita del bambino Anna e il marito potevano stare in ospedale in camera separata con il figlio. Siccome secondo i termini del contratto la madre surrogata non ha diritto ad allattare il bambino e nemmeno a starci in contatto, la famiglia è rimasta in tre e ha avuto modo di godere la gioia di essere una famiglia a tutti gli efetti. Gli impiegati della clinica hanno aiutato Anna ad imparare come comportarsi con il bambino, quando dargli il latte e come lavarlo.
La madre surrogata che ha portato il figlio di Anna è molto contenta che tutto sia andato senza problemi. Ha firmato tutti i documenti necessari e ha ottenuto la ricompensa. La donna è felice: ha regalato una nuova vita e anche il senso della vita a delle persone disperate. Allo stesso tempo la madre surrogata ha potuto fornire tutto il necessario per un futuro felice al proprio figlio. Così finì un'altra storia delle due donne. Ognuna di loro ha avuto il desiderato ed è felice. Sono due donne estrenee ma legate una all’ altra da un filo sottile che ha dato così tanto a entrambe: un figlio desiderato alla prima e un futuro sereno all'altra.
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