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Prematuri

pinacolada
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Re: Prematuri

Messaggio da pinacolada »

Contrordine, a piccole dosi il latte artificiale fa bene ai prematuri
Il latte artificiale aiuta i prematuri e i bimbi immaturi a recuperare peso e salute. Importanti i benefici anche per la mamma. Il perché in un nuovo studio americano
Il latte artificiale fa bene ai piccoli nati sottopeso, purché dato a piccole dosi. Lo afferma uno studio americano condotto dall’Università della California e pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics, secondo il quale durante i primi giorni di vita del neonato ricorrere all’allattamento artificiale a piccole dosi in clinica può essere una strategia efficace per recuperare peso.

Più serenità delle mamme = più latte

Offrire piccole quantità di latte artificiale nei primi giorni di vita ai bimbi che perdono molto peso appena nati, garantisce anche più serenità delle mamme,che sono così messe nelle condizioni migliori per produrre il proprio latte, garantendo quindi al piccolo le poppate al seno per un lungo periodo.

Il peso aumenta velocemente

Per i neonatologi che si interrogano sulla utilità del latte artificiale nei primi giorni di vita dei neonati prematuri, è tutta una questione di quantità, limitata al punto da non mettere a rischio l’allattamento al seno, che resta una fonte di nutrimento fondamentale per tutti i neonati. La somministrazione al piccolo di latte artificiale, a piccole dosi giornaliere, lo aiuta a recuperare peso in maniera veloce, senza pregiudicare l’allattamento al seno.

Il latte materno resta il nutrimento migliore

Il latte materno resta, tuttavia, l’alimento più importante per la crescita sana del bebè. Questo vale per tutti i neonati e ancora di più per quelli nati sottopeso, poiché fornisce tutte le sostanze nutritive indispensabili.


In breve

LE DOSI GIUSTE PER IL PICCOLO

Secondo gli esperti la dose deve essere limitata e proporzionata, nella misura di 10 grammi di latte artificiale da dare al neonato nei giorni successivi alla nascita, subito dopo averlo attaccato al seno, per i primi due-cinque giorni di vita.
dementa
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Re: Prematuri

Messaggio da dementa »

I neonati prematuri crescono più in fretta con le ninne nanne
Cantare la ninna nanna è un’ottima “cura” a disposizione dei genitori per aiutare i neonati prematuri a stare meglio. Lo testimonia un nuovo studio americano
I genitori di neonati prematuri (ma non solo loro) hanno un modo particolare per sostenere i piccoli nella crescita: cantare loro la ninna nanna. È la conclusione di un lungo studio sui neonati prematuri del Beth Israel Medical Center di New York pubblicato sulla rivista scientifica Pediatric. I ricercatori hanno visto, dopo due anni di analisi, che il canto dei genitori ha un effetto rilassante sui neonati prematuri, rallentandone il battito cardiaco e la respirazione e aiutando a prendere sonno e a succhiare bene. L’effetto positivo della musica è utile per tutti i bambini, ma soprattutto per i prematuri, perché sono più deboli. Ecco perché è importante prestare attenzione a qualunque metodo in grado di rendere più forti i prematuri facendoli crescere il più velocemente possibile.

La ninna nanna stimola a mangiare meglio

La ninna nanna migliora la suzione del neonato prematuro e questo è fondamentale. Se la suzione è efficace, infatti, il piccolo mangia meglio, garantendosi così un maggior apporto di calorie e favorendo direttamente la crescita.

Riduce lo stress

La ninna nanna cantata dai genitori hanno poi un effetto benefico generale, riducendo il livello di stress, che in un neonato prematuro è sempre elevato. I ricercatori americani sono arrivati a questa conclusione dopo aver studiato 272 bambini nati prematuri intorno alla 32a settimana, con un basso peso e talvolta sepsi e problemi respiratori. Ai genitori è stato chiesto di cantare più volte la loro ninna nanna preferita e sono state osservate le reazioni nei neonati con appositi macchinari e con l’osservazione diretta dei movimenti oculari, della suzione e della respirazione. I risultati sono stati sempre positivi, anche nei bimbi con più problemi.




In breve

LA MUSICOTERAPIA AIUTA LO SVILUPPO

Le ninna nanne fanno bene ai neonati prematuri, ma anche tutta la musica in generale. Un altro studio aveva dimostrato, infatti, che la musicoterapia favorisce così tanto lo sviluppo dei bimbi nati prima del termine da anticipare perfino il giorno delle dimissioni dall’ospedale.
dementa
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Re: Prematuri

Messaggio da dementa »

Neonati prematuri: come rinforzare il sistema immunitario
Oggi sono stati fatti molti passi in avanti nel trattamento e nella cura dei neonati prematuri, ma restano comunque alcuni rischi. Ecco perché è bene dare una mano alle loro difese naturali
Nel mondo ogni anno sono circa 15 milioni i neonati prematuri. In Italia, questo fenomeno è addirittura in crescita, con circa 45mila bambini che vengono alla luce prima della 37a settimana di gestazione. Oggi il numero dei
neonati prematuri

che sopravvivono, e che un tempo erano destinati a morire, è in continuo aumento grazie al progresso che è stato fatto in termini di trattamento e di cura. Restano però alcuni rischi, primo fra tutti quello di contrarre infezioni: nel 20%-40% dei casi, infatti, si verifica un episodio di sepsi, un’infezione sistemica dovuta alla presenza di batteri nel circolo sanguigno, che richiede il ricovero dei neonati prematuri nelle Unità di terapia intensiva neonatale.

Difese non ancora “perfette”

I prematuri sono esposti alle infezioni per due motivi: non hanno un sistema immunitario ancora completamente formato e poi il tipo di terapia a cui alcuni di questi piccoli vengono sottoposti, per favorire funzioni vitali non adeguatamente sviluppate, può rappresentare di per sé un fattore di rischio.
 Nei primi mesi di vita l’immaturità del sistema immunitario è in parte compensata dagli anticorpi che il bambino riceve dalla madre durante la gravidanza, ma per i prematuri questo prezioso “regalo” è venuto meno prima. Il bambino nato in anticipo, quindi, ha bisogno di alcune precauzioni, che gli specialisti della Sitip (Società italiana di infettivologia pediatrica) hanno riassunto in alcune raccomandazioni.

I consigli degli esperti

1) Garantire al bambino un ambiente silenzioso, sereno e stabile, senza esporlo a fumo passivo e metterlo nella culla o nella carrozzina insieme ad asciugamani arrotolati o altre misure di contenimento.
2) Lavarsi sempre le mani prima di toccare il piccolo. 

3) Limitare il numero di visite da parte di ospiti, rimandando l’incontro se questi presentano raffreddore o altri sintomi respiratori o gastrointestinali. 

4) Effettuare tutte le vaccinazioni raccomandate secondo l’età, cominciando a contare il numero di giorni di vita del bambino dal concepimento.

5) Controllare peso, lunghezza e circonferenza cranica non solo nei primi mesi di vita, ma fino a 24 mesi.

6) Seguire le indicazioni nutrizionali fornite dal medico, che includono latte iperproteico con adeguato apporto di calcio, fosforo e vitamine per un tempo variabile a seconda dell’età gestazionale e del peso alla nascita. 

7) Sottoporre il bambino a esami e visite periodiche.
In breve

Un fenomeno in crescita

In Italia sono in aumento i bambini che ogni anno nascono prima della 37a settimana di gestazione. Pur essendo migliorate sensibilmente le cure di cui possono godere, ancora un numero elevato di bambini contrae un’infezione sistemica dovuta alla presenza di batteri nel circolo sanguigno. Ma con i consigli degli esperti è possibile ridurre i rischi per la salute in modo significativo.
minuminu
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Re: Prematuri

Messaggio da minuminu »

Marsupioterapia: un valido aiuto per i bambini prematuri o sottopeso
La marsupioterapia è una tecnica che prevede il contatto “pelle a pelle” tra la neomamma e il suo bambino. Comporta molti benefici a livello sia fisico sia psicologico
La tecnica della marsupioterapia consiste nel creare un contatto pelle a pelle tra la mamma e il neonato che, per questo, viene fatto adagiare, con indosso solo il pannolino, sulla pancia e sul seno materno. Le ore previste di marsupioterapia vanno concordate con lo specialista anche se, in genere, coincidono con il momento della poppata. La neomamma deve indossare una camicia o un indumento che può essere sbottonato sul davanti, così da poter sistemare facilmente il piccolo sul suo grembo.
Gli ospedali che prevedono la marsupioterapia mettono a disposizione della mamma alcune comode poltroncine o sedie a dondolo: una volta seduta, la donna mette il neonato sul proprio petto, coperto e sostenuto da un telo ripiegato in forma triangolare, annodato dietro le sue spalle. Questo telo ha la duplice funzione di evitare la dispersione di calore e di sorreggere il bambino, in modo da permettere al genitore di rilassarsi completamente. In questo modo il bebè può attaccarsi liberamente al seno della mamma, percepire il suo odore e beneficiare del contatto che si viene a instaurare, mentre la mamma ha la possibilità di parlare al bimbo, accarezzarlo e trasmettergli calore e affetto. Il reciproco legame viene così rinsaldato e intensificato giorno dopo giorno.

È indicata per i bambini prematuri

La marsupioterapia è particolarmente indicata per i prematuri, cioè i bambini nati prima della 37a settimana di gravidanza, e per quelli nati molto sottopeso, cioè che pesano meno di un chilo e 500 grammi, a condizione che non vi siano seri problemi di respirazione, abbassamento di pressione o di saturazione (un problema di ossigenazione). A volte, però, anche il fatto che il bebè sia “intubato” (cioè collegato a un respiratore) non impedisce il ricorso alla marsupioterapia. Le particolari attenzioni del metodo marsupio, studiate appositamente per il neonato, lo aiutano a superare al meglio le difficoltà legate all’ingresso nella vita extrauterina. In pratica, si cercano di allontanare le situazioni di stress che potrebbero, con il tempo, influire sullo sviluppo psicomotorio del bambino che, di conseguenza, potrebbe risultare più rallentato.

Ha tanti vantaggi

Il contatto pelle a pelle permette di ricreare l’ambiente prenatale che ha caratterizzato la vita fetale. La voce, i movimenti e l’odore della mamma ricordano al bimbo situazioni note, in grado di infondergli serenità. I piccoli che beneficiano di questo contatto acquisiscono più rapidamente le capacità che ancora mancano al neonato prematuro e cioè: regolare la temperatura corporea, respirare correttamente, equilibrare la pressione del sangue e il battito cardiaco. Alcuni studi hanno, inoltre, evidenziato un aumento di peso dei bimbi prematuri sottoposti a questa tecnica, riducendo così anche i tempi di degenza in incubatrice fino a due settimane. Nel corso delle sedute, infine, i bebè si mostrano più attivi, cominciano a esplorare con la bocca e le manine il corpo della mamma e, già dopo qualche seduta, si notano i primi miglioramenti.
In breve

Il contatto “pelle a pelle” è indicato per i bebè prematuri

La marsupioterapia è un metodo assistenziale di norma usato con i bimbi di peso molto basso che si trovano ancora in incubatrice. In pratica si mette il bimbo nudo sul seno materno a diretto contatto con la pelle della mamma per un tempo prestabilito e sotto controllo. È un metodo che favorisce lo sviluppo neurologico del bambino, la regolarità della temperatura corporea, del battito cardiaco, della pressione e del respiro.
minuminu
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Iscritto il: 26 mag 2015, 12:49

Re: Prematuri

Messaggio da minuminu »

Parto prematuro: le prime cure per il neonato
Sono diverse le cause del parto prematuro; in ogni caso, il bambino ha bisogno di cure particolari per potersi adattare alla vita fuori dal pancione
Un parto si definisce prematuro (o pretermine) quando il bambino nasce prima della 37a settimana di gravidanza. Le cause all’origine di un parto prematuro sono diverse: tra le più frequenti vi sono l’età della donna (meno di 17 anni o più di 40), malattie come il diabete, l’ipertensione arteriosa (pressione alta) e l’obesità, la presenza di malformazioni fetali, problemi alla placenta, una gravidanza gemellare.

Quando nasce troppo presto

Uscendo precocemente dal grembo materno, il bambino pretermine non è ancora pronto ad affrontare la vita nel mondo esterno, così diverso dall’ambiente protetto in cui si trovava; per esempio, non è in grado di regolare la sua temperatura corporea, spesso non sa respirare da solo e ha bisogno di aiuto per alimentarsi. A seconda della settimana di gestazione in cui ha avuto luogo il parto prematuro, oltre all’eventuale comparsa di complicanze o problemi particolari, il piccolo resterà più o meno a lungo in ospedale.

Prima di tutto in incubatrice

Il periodo di ricovero in terapia intensiva neonatale è un momento particolare sia per il piccolo, che deve crescere e superare tanti ostacoli, sia per la famiglia. L’incubatrice


ricrea l’ambiente ideale per un bambino nato prematuramente e, se occorre, può anche alimentarlo. Inoltre, le incubatrici hanno monitor che controllano il respiro, l’attività cardiaca e l’ossigenazione del piccolo. È importante rispettare le norme igieniche, lavarsi le mani prima di toccare il bimbo e, se necessario, indossare camice e mascherina. Amici e parenti, invece, possono vedere il bambino attraverso il vetro, negli orari stabiliti.

È importante il contatto con la mamma

Molti studi lo dimostrano: il contatto con la mamma consente ai bambini prematuri di recuperare meglio e più rapidamente. E infatti oggi sono sempre di più gli esperti che consigliano la marsupioterapia. La vicinanza corporea della figura materna fa sentire il bimbo protetto, rassicurato, come quando era nel pancione.Tenere in braccio il bambino spesso (ancora meglio è appoggiare il bambino sul petto, in modo che possa ascoltare il battito del cuore, riconoscere l’odore della mamma e sentirne il calore), abbracciarlo delicatamente e accarezzarlo, è importante per conoscersi e recuperare quell’intesa naturale bruscamente interrotta dopo il parto prematuro. Le coccole fanno bene al bimbo, perché regolarizzano il battito cardiaco e lo rilassano, con benefici sulla respirazione e l’alimentazione.

Dopo le dimissioni visite ravvicinate

Una volta raggiunto il peso giusto e regolarizzate le principali funzioni dell’organismo, il ricovero in ospedale si conclude e il bambino può tornare a casa. Al momento delle dimissioni è importante che ci sia un contatto tra i medici della struttura ospedaliera e il pediatra di base, con cui deve instaurarsi una collaborazione. Questa organizzazione si chiama follow-up e prevede l’intervento e la collaborazione di tutte le figure professionali che hanno in cura il neonato, dal pediatra al neonatologo, dal neuropsichiatra infantile all’oculista, dall’audiologo all’ecografista.
In breve

Se il bebè nasce troppo presto

Quando il parto è prematuro il neonato necessita di assistenza e cure speciali che vanno dal ricorso all’incubatrice alla marsupioterapia. Una volta raggiunto il peso giusto e regolarizzate le principali funzioni vitali, il piccolo dovrà essere sottoposto a tutta una serie di visite specialistiche ravvicinate.
minuminu
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Iscritto il: 26 mag 2015, 12:49

Re: Prematuri

Messaggio da minuminu »

Incubatrice: una culla speciale per i neonati prematuri
Detta anche culla termica, l’incubatrice crea le condizioni di sterilità, calore e umidità indispensabili al piccolo per “completare” la sua crescita
L’incubatrice, chiamata anche culla termica, ha come obiettivo quello di ricreare le condizioni ottimali di sterilità, calore e umidità in cui il feto si trovava prima di nascere; permette perciò di mantenere il neonato, molto spesso nato da un parto prematuro in un ambiente controllato dove si può intervenire in caso di necessità. In genere, il bimbo viene tolto dalla incubatrice quando la sua temperatura corporea si stabilizza intorno ai 37° C (il corpo del prematuro tende infatti a disperdere calore più facilmente) e il peso si aggira intorno ai 2.000-2.500 grammi. L’incubatrice è, in realtà, utilizzata anche per i bambini nati “a termine”, ma con un peso al di sotto dei 2.500 grammi. Spesso per questi piccoli, prematuri o sottopeso, si ricorre alla tecnica della marsupioterapia che consente tra l’altro di ridurre i tempi di degenza nella culla termica. In ogni caso, l’incubatrice è in grado di mantenere i neonati in condizioni di temperatura e ossigenazione costanti e ottimali. Ecco, in particolare, come funziona.

Aiuta il piccolo a respirare

Un tubo apporta ossigeno umidificato all’interno dell’incubatrice, dove il livello di umidità dell’aria deve aggirarsi intorno all’80-90 per cento per evitare che l’organismo del bambino si disidrati (perda, cioè, un’eccessiva quantità di liquidi). In caso di difficoltà respiratorie del bambino si utilizzano apposite apparecchiature, in genere un sondino per far inalare direttamente al bambino l’ossigeno.

Gli fornisce nutrimento

Un altro sondino collega il naso con lo stomaco del bebè, al fine sia di eliminare l’aria in eccesso e l’eventuale liquido amniotico ingurgitato nell’utero sia di farvi giungere minime quantità di latte (preferibilmente materno) e abituare gradualmente il neonato a nutrirsi da solo. Le altre sostanze nutritive sono iniettate direttamente in vena (per fleboclisi).

Controlla le sue condizioni di salute

Sul torace del piccolo due elettrodi collegati a un monitor controllano il battito cardiaco, la circolazione sanguigna e l’attività dei polmoni. Un sensore rileva poi la temperatura corporea che nel bimbo pretermine non raggiunge i 37 gradi. Il suo corpo tende, infatti, a disperdere calore poiché la superficie cutanea è molto estesa rispetto al peso e manca lo strato di grasso utile come riserva di energia e come isolante termico. Un altro sensore controlla il livello di ossigenazione del sangue. Sulle pareti dell’incubatrice una serie di fori a oblò permette a medici e infermieri di visitarlo senza doverlo spostare. A volte l’incubatrice incorpora una bilancia elettronica per il monitoraggio del peso. Un display rileva la temperatura all’interno, mantenuta superiore ai 30° C.
In breve

Culla termica: il salvavita per i bebè prematuri

Nell’incubatrice vengono ricreate le condizioni ottimali di sterilità, calore e umidità in cui si trovava il feto prima di venire alla luce. Il neonato ha la possibilità di raggiungere il giusto peso, di ricevere l’ossigeno nel caso in cui abbia difficoltà respiratorie e di essere nutrito tramite un sondino.
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