
celiachia
celiachia
Ciao ragazze feci all inizio del percorso l esame antitrasglutaminasi e risultò negativo. la dr. ssa in poliabortivita che mi segue mi ha fatto fare gli esami più approfonditi x la celiachia gli hla dq una cosa simile. e il risultato è stato. . RISULTATO COMPATIBLE CON RISCHIO / MALATTIA CELIACA. e RISULTATO HLA RISCHIO CELIACO ora è solo predisposizione a sviluppare la malattia oppure sono celiaca e non lo sapevo? grazie a chi mi risponderà
Re: celiachia
Dato che non sei celiaca
Vanno bene quelli che possono avere contaminazioni ... cioè se contengono tracce
Vanno bene quelli che possono avere contaminazioni ... cioè se contengono tracce
Re: celiachia
Ragazze
info.. dato che vorrei stare attenta e sto cercando di farlo. .. se mangio cibi dove negli ingredienti c'è scritto. . PUÒ CONTENERE TRACCE DI GLUTINE ecc.. secondo voi va bene lo stesso? altrimenti divento pazza . caspita sabato ho fatto la spesa e devo dire che è veramente difficile fare la spesa zero glutine. almeno viene riportato sempre: tracce di..
info.. dato che vorrei stare attenta e sto cercando di farlo. .. se mangio cibi dove negli ingredienti c'è scritto. . PUÒ CONTENERE TRACCE DI GLUTINE ecc.. secondo voi va bene lo stesso? altrimenti divento pazza . caspita sabato ho fatto la spesa e devo dire che è veramente difficile fare la spesa zero glutine. almeno viene riportato sempre: tracce di..
Re: celiachia
Ciao ragazze! .. oggi ho comprato cereali senza glutine x la colazione e gallette di riso..
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Re: celiachia
Ho appena letto che anche il farro e l orzo hanno il glutine . il sito ufficiale dell' aic ci sono gli elenchi dei cibi.
Re: celiachia
Si certo
Ma ne contengono meno circa 8%, rispetto al grano duro che arriva a vette del 14%
Ma ne contengono meno circa 8%, rispetto al grano duro che arriva a vette del 14%
Re: celiachia
Celiachia, per la diagnosi nei bimbi addio all’endoscopia. Basterà test del sangue
Stop all'esame invasivo grazie alla novità introdotta dall’aggiornamento delle linee guida del ministero della Salute che riguarda 50mila piccoli potenziali celiaci
Per diagnosticare la celiachia nei bambini non si dovrà più ricorrere all’endoscopia, esame molto invasivo. Da oggi basterà solo un test del sangue, senza alcun trauma per i piccoli potenziali celiaci, che in Italia si stima siano almeno 50mila. La novità, come ricorda l’Ansa, è introdotta dall’aggiornamento delle linee guida del ministero della Salute presentato al IV Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC).
Una novità rilevante a fronte di una patologia in costante crescita, come ha sottolineato lo stesso ministro Beatrice Lorenzin: “Nel 2014 – ha rilevato in un messaggio – in Italia sono risultati più di 170mila celiaci accertati; il dato è in continuo aumento e risultano ancora non diagnosticati più di 400mila celiaci”. Tutelare questi pazienti “è un dovere, anche perchè così facciamo un’importante ‘operazionè di prevenzione e, quindi, di contenimento della spesa sanitaria”, ha detto il ministro, annunciando il prossimo avvio di un tavolo ad hoc che dovrà individuare le soluzioni migliori a sostegno dei celiaci. Secondo le nuove linee guida, dunque, nei bambini con livelli di anticorpi specifici di 10 volte superiori i valori normali, non è più necessario fare l’endoscopia, che resta invece imprescindibile per la diagnosi nell’adulto.
“Se non diagnosticata in modo corretto e tempestivo, la celiachia espone il paziente a conseguenze anche gravi: dall’osteoporosi alla malnutrizione con ritardo di crescita nei bambini, dall’infertilità nelle donne fino all’aumento del rischio di tumori intestinali – spiega Gino Roberto Corazza, professore di Medicina Interna all’Università di Pavia -. Attualmente la celiachia viene diagnosticata in prima battuta attraverso i test degli anticorpi ma, in maniera certa e definitiva, solo attraverso l’endoscopia, esame invasivo e molto fastidioso con cui si preleva un pezzettino di tessuto intestinale in modo da valutarne i danni: se i villi intestinali sono atrofici è praticamente certa la diagnosi di celiachia”.
La novità per la diagnosi nei bambini è stata recepita dalle linee guida della European Society of Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN): “Questo nuovo approccio rapido, sicuro e meno invasivo – spiega Marco Silano, membro del gruppo di lavoro che ha definito le nuove raccomandazioni, e direttore del Reparto di Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità – semplifica la diagnosi e rende meno traumatico l’iter diagnostico per i bambini, agevolando l’individuazione della malattia e consentendo di ridurre le diagnosi errate”. Le linee guida sottolineano con forza anche l’importanza di un attento follow-up con controlli e scadenze regolari: il primo a un anno dalla diagnosi, e successivamente ogni due anni, salvo complicanze, con particolare riferimento all’età adolescenziale, quando l’aderenza alla dieta senza glutine è spesso ridotta.
“Avere un iter chiaro e preciso per la diagnosi è fondamentale non solo per uniformare i percorsi diagnostici su tutto il territorio nazionale ma soprattutto per aiutare a riconoscere un maggior numero di casi – sottolinea Giuseppe Di Fabio, presidente AIC -. Nel nostro Paese si stima infatti che ci sia un ‘esercitò di 400mila italiani, di cui 50mila bimbi, che non sa ancora di essere celiaco ma, nonostante le diagnosi siano ancora così poche, si calcola che ben il 20% siano errate”.
Stop all'esame invasivo grazie alla novità introdotta dall’aggiornamento delle linee guida del ministero della Salute che riguarda 50mila piccoli potenziali celiaci
Per diagnosticare la celiachia nei bambini non si dovrà più ricorrere all’endoscopia, esame molto invasivo. Da oggi basterà solo un test del sangue, senza alcun trauma per i piccoli potenziali celiaci, che in Italia si stima siano almeno 50mila. La novità, come ricorda l’Ansa, è introdotta dall’aggiornamento delle linee guida del ministero della Salute presentato al IV Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC).
Una novità rilevante a fronte di una patologia in costante crescita, come ha sottolineato lo stesso ministro Beatrice Lorenzin: “Nel 2014 – ha rilevato in un messaggio – in Italia sono risultati più di 170mila celiaci accertati; il dato è in continuo aumento e risultano ancora non diagnosticati più di 400mila celiaci”. Tutelare questi pazienti “è un dovere, anche perchè così facciamo un’importante ‘operazionè di prevenzione e, quindi, di contenimento della spesa sanitaria”, ha detto il ministro, annunciando il prossimo avvio di un tavolo ad hoc che dovrà individuare le soluzioni migliori a sostegno dei celiaci. Secondo le nuove linee guida, dunque, nei bambini con livelli di anticorpi specifici di 10 volte superiori i valori normali, non è più necessario fare l’endoscopia, che resta invece imprescindibile per la diagnosi nell’adulto.
“Se non diagnosticata in modo corretto e tempestivo, la celiachia espone il paziente a conseguenze anche gravi: dall’osteoporosi alla malnutrizione con ritardo di crescita nei bambini, dall’infertilità nelle donne fino all’aumento del rischio di tumori intestinali – spiega Gino Roberto Corazza, professore di Medicina Interna all’Università di Pavia -. Attualmente la celiachia viene diagnosticata in prima battuta attraverso i test degli anticorpi ma, in maniera certa e definitiva, solo attraverso l’endoscopia, esame invasivo e molto fastidioso con cui si preleva un pezzettino di tessuto intestinale in modo da valutarne i danni: se i villi intestinali sono atrofici è praticamente certa la diagnosi di celiachia”.
La novità per la diagnosi nei bambini è stata recepita dalle linee guida della European Society of Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN): “Questo nuovo approccio rapido, sicuro e meno invasivo – spiega Marco Silano, membro del gruppo di lavoro che ha definito le nuove raccomandazioni, e direttore del Reparto di Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità – semplifica la diagnosi e rende meno traumatico l’iter diagnostico per i bambini, agevolando l’individuazione della malattia e consentendo di ridurre le diagnosi errate”. Le linee guida sottolineano con forza anche l’importanza di un attento follow-up con controlli e scadenze regolari: il primo a un anno dalla diagnosi, e successivamente ogni due anni, salvo complicanze, con particolare riferimento all’età adolescenziale, quando l’aderenza alla dieta senza glutine è spesso ridotta.
“Avere un iter chiaro e preciso per la diagnosi è fondamentale non solo per uniformare i percorsi diagnostici su tutto il territorio nazionale ma soprattutto per aiutare a riconoscere un maggior numero di casi – sottolinea Giuseppe Di Fabio, presidente AIC -. Nel nostro Paese si stima infatti che ci sia un ‘esercitò di 400mila italiani, di cui 50mila bimbi, che non sa ancora di essere celiaco ma, nonostante le diagnosi siano ancora così poche, si calcola che ben il 20% siano errate”.
Re: celiachia
Tranquilla che piano piano imparerai a mangiare senza glutine...pensa che io sono pure intollerante al lattosio ma mangio parecchiodementa ha scritto:Si certo
Ma ne contengono meno circa 8%, rispetto al grano duro che arriva a vette del 14%
Re: celiachia
ma domanda, perché se gli antitrasglutaminasi erano negativi mi ha fatto fare questo esame a che scopo? cmq fortunatamente io mangio già prodotti a base di riso o farro . pasta solo una volta la settimana e pane praticamente poco e niente. ora ci starò più attenta sicuramente in ogni caso.
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Re: celiachia
Te lo ha fatto farePerc re' l'esame, se negativo, ha un forte potere predittivo negativo. Che vuol dire? Cioe' che se hai i transglutaminasi negativi ma hai il dubbio di esserlo lo stesso (esistono casi molto rari di celiaci sieronegativi) allora se l'eaame genetico fosse stato negativo ti metebi il cuore in pace, cioe' se negativo non sei celiaca per niente e non lo doventerai mai. Cosi invece ci sara' sempre un minimo dubbio, ma minimo, di una rara celiachia sieronegativa gia' oggi, e una quota di rischio non modificabile che tu la possa sviluppare in futuro. Consiglio? Mangia meno glutine, e per il tuo prossimo tentativo da 1 mese prima zero glutine fino alle betatopa ha scritto:ma domanda, perché se gli antitrasglutaminasi erano negativi mi ha fatto fare questo esame a che scopo? cmq fortunatamente io mangio già prodotti a base di riso o farro . pasta solo una volta la settimana e pane praticamente poco e niente. ora ci starò più attenta sicuramente in ogni caso.