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Incinta di gemelli: le risposte ai tuoi dubbi

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annina
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Iscritto il: 28 giu 2015, 13:16

Incinta di gemelli: le risposte ai tuoi dubbi

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Una grande emozione, ma anche tante domande in più

Due bebè in arrivo: una grande emozione, ma anche tante domande in più.

Come sarà la gravidanza? Occorre adottare qualche precauzione particolare? E il parto cesareo è inevitabile? Ecco le risposte del ginecologo.

Una scoperta precoce

Già intorno alla 5ª-6ª settimana, con l’ecografia, è possibile capire se la donna aspetta due gemelli.

“A quel punto, è importante diagnosticare la corialità (vedi riquadro a pag. 21), ossia scoprire se ogni embrione è nutrito dalla sua placenta o se c’è una placenta sola per entrambi”, sottolinea Carlo Napolitano, responsabile Diagnosi Prenatale I Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali Riuniti di Foggia.

“La prima è sicuramente l’evenienza più frequente e anche quella meno problematica da un punto di vista medico, mentre la condivisione della placenta, ed eventualmente anche del sacco amniotico, è una condizione più delicata, che va monitorata con attenzione per controllare che i feti crescano adeguatamente.

La corialità può essere scoperta precocemente, purché l’ecografia venga eseguita con un apparecchio ad alta risoluzione ed effettuata da un operatore esperto, che deve ricercare alcuni markers, come il numero delle camere gestazionali, il numero dei sacchi vitellini (una formazione extraembrionaria che nelle prime 12 settimane sostituisce la funzione placentare) e il setto amniotico, una membrana che divide i due sacchi amniotici e che, in caso di placenta unica, è molto più sottile”.

Si corre qualche rischio in più?

Aspettare gemelli non significa, come molti credono, andare automaticamente incontro a complicanze. È vero, però, che la gravidanza gemellare va monitorata con maggiore attenzione poiché è più facile che insorgano alcuni fenomeni.

Uno di questi è il ritardo di crescita legato alla minore funzionalità della placenta. “Anche se bisogna specificare che nelle gravidanze gemellari la crescita del feto è generalmente inferiore rispetto a quella registrata nelle normali gestazioni”, spiega Carlo Napolitano. “Per questo, in mancanza di tabelle di riferimento specifiche, per valutare il corretto sviluppo dei gemelli si usano le curve di crescita dei feti singoli da cui si detrae, poi, un 15% circa”.
Al termine del parto gemellare sono più probabili le presentazioni anomale, con un bebè cefalico e l’altro podalico, per esempio, oppure entrambi podalici, o ancora uno traverso e l’altro podalico e così via.
Il parto prematuro è più frequente: il peso sempre maggiore dei feti può provocare una sovradistensione dell’utero e una rottura precoce delle membrane; non a caso, la gravidanza gemellare viene considerata a termine a 37 settimane e non a 40.
Infine, è più elevato il rischio di incorrere in alcuni disturbi tipici dei nove mesi, come la carenza di ferro (l’organismo deve nutrire non uno, ma due bambini!), i dolori alla schiena, i problemi circolatori agli arti inferiori o le patologie come la preeclampsia.
annina
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Re: Incinta di gemelli: le risposte ai tuoi dubbi

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Visite e controlli frequenti

“Di solito, quando la mamma aspetta due bambini si programmano visite e controlli ecografici più assidui, che consentono di monitorare sia il benessere fetale sia lo stato di salute della donna”, dice il ginecologo. Anche gli esami del sangue e delle urine (gli stessi che di prassi vengono prescritti per le gestazioni singole) vengono eseguiti in tempi più ravvicinati, per cogliere sul nascere eventuali carenze o patologie.

- E per quanto riguarda la sindrome di Down? “Il fatto di aspettare gemelli non comporta alcun rischio aggiuntivo”, precisa Napolitano. “Per diagnosticarla, l’esame non invasivo con la più alta sensibilità è la translucenza nucale, mentre sono sconsigliati i test sierologici, ovvero il bi-test o il tri-test, che nel caso di gemellarità perdono fortemente di sensibilità.

Se poi l’esito della translucenza segnala un aumento del rischio oppure l’età della mamma supera i 35 anni, può essere opportuno effettuare esami invasivi come villocentesi o amniocentesi: va messo in conto, però, che rispetto alle gravidanze singole c’è un lieve aumento del rischio di aborto spontaneo”.

Come avviene il parto

- Se l’attesa prosegue in maniera fisiologica, giunge a termine ed entrambi i bebè sono in posizione cefalica, nulla vieta di partorire per parto naturale. Se, invece, uno dei due feti si presenta in modo anomalo (accade nel 60% dei casi circa), si preferisce ricorrere al bisturi per non rischiare che, dopo il parto del primo bebè per via vaginale, si debba fare un parto cesareo. In caso di complicanze, di parto prematuro o di placenta unica, la nascita per via vaginale è quasi inevitabile.
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