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Cosa succede davvero quando partorisci

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wendy89
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Cosa succede davvero quando partorisci

Messaggio da wendy89 »

Ogni anno milioni di bambini nascono in tutto il mondo, eppure il parto continua a essere per molte donne un'incognita, una fonte di ansia e paura, specie se si tratta del primo figlio. Quanto dolore proverò? Sarà costante e insopportabile? Quante ore sarò costretta a soffrire? Queste e altre domande si affollano nella mente di ogni donna che sta per diventare mamma, nonostante il parto sia la cosa più naturale del mondo. La prima domanda, niente affatto stupida, è: come si fa a capire quando si è in travaglio?

IL TRAVAGLIO
Le contrazioni non arrivano mai all'improvviso: l'utero, specie se si tratta della prima gravidanza, ha bisogno di prepararsi al grande evento, di assestarsi e fare spazio al bimbo che cresce ogni giorno di più. Tutto questo lavoro implica delle lievi contrazioni, più o meno fastidiose, dette di Braxton Hicks, che possono già manifestarsi nell'ultimo trimestre. Ecco perché non è stupido chiedersi quando si tratta di “quelle” contrazioni. I falsi allarmi sono molto comuni, come conferma l'ostetrica inglese Elizabeth Duff: «In questa fase non diciamo alla donna di arrangiarsi, ma in generale di non preoccuparsi, perché il travaglio è un processo lungo. Se hai contrazioni sempre più frequenti, è bene annotarle. Se tra una e l'altra passano dieci minuti o anche meno, è probabile che tu sia in travaglio». La prima cosa da fare quando ci si rende conto di essere in travaglio è di non andare nel panico. C'è tutto il tempo per prepararsi con calma: «Fino a quando hai l'energia, continua a muoverti. Se sei nella prima fase del travaglio, è anche importante mangiare qualcosa. Niente di pesante, qualcosa che sia facile da digerire ma che sia energetico. Ricordati che più tardi avrai bisogno di molta energia nella fase del travaglio attivo e che avrai sempre meno voglia di mangiare». In altre parole, finché le contrazioni non si fanno molto frequenti, c'è tutto il tempo di sistemare le ultime cose: dalla valigia per l'ospedale alla casa, stando il più possibile in piedi, perché il movimento e la forza di gravità aiutano ad accelerare i tempi. Le ostetriche consigliano inoltre di fare una doccia calda, che rilassa e agevola le contrazioni, e di imporla al compagno/marito, probabilmente in ansia più di voi.
wendy89
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Re: Cosa succede davvero quando partorisci

Messaggio da wendy89 »

QUANDO ANDARE IN OSPEDALE O CHIAMARE L'OSTETRICA?
Le contrazioni si fanno sempre più intense e frequenti, con intervalli di 3-4 minuti tra una e l'altra: è arrivato il momento di andare in ospedale o di chiamare l'ostetrica se avete deciso di partorire in casa. È probabile che siate entrare nel travaglio attivo, quello che prepara la cervice alla dilatazione per far spazio al bimbo. Da qui a sentire il pianto del vostro bebè è possibile che passino ancora molte ore, dipende tutto da quanto tempo impiega la cervice a dilatarsi. È necessario andare in ospedale anche quando il bambino si muove poco, quando si rompono le acque, quando si hanno perdite di sangue rosso vivo, quando ci si sente febbricitanti e quando si hanno forti mal di testa.

COSA SUCCEDE QUANDO SI ROMPONO LE ACQUE?
Non sempre accade come nei film, dove la futura mamma si trova da un momento all'altro, di solito nelle situazioni più improbabili, in una pozza d'acqua. «Si può avere la sensazione di una rottura - afferma l'ostetrica Duff - e questo è esattamente ciò che accade, il sacco amniotico è come un palloncino pieno d'acqua che scoppia. Alcune donne sentono un grande zampillo, che può essere molto imbarazzante, ma è abbastanza raro». Nella maggior parte dei casi il sacco si rompe all'uscita del neonato: nella fase del travaglio si perde solo il tappo mucoso, che si trova nel collo della cervice e ha la funzione di tappare letteralmente il sacco amniotico a protezione del bambino. In quel caso è importante andare in ospedale, perché il rischio di infenzioni aumenta col passare del tempo.

QUANTO È FORTE IL DOLORE CHE STA PER ARRIVARE?

Non c'è epidurale o medicinale che tenga, il parto è doloroso. La buona notizia è che c'è un modo meno intenso di provare dolore, ed è quello di abbandonarsi ad esso. Non esiste un modo univoco di misurare il dolore, l'intensità di quanto male si prova è del tutto soggettiva, varia in base al grado di tolleranza che ognuno ha del dolore. L'unica certezza è che rilassarsi aiuta a sopportarlo meglio: «L'altra cosa (oltre alla posizione del bambino, ndr) che colpisce i livelli di dolore sono la paura e l'ansia - conferma l'ostetrica - Essere rilassata aiuta con le contrazioni. Non è facile, perché la risposta dell'essere umano al dolore è di allontanarsi da esso, ma può davvero essere d'aiuto alle donne sapere che il dolore arriva dai muscoli che sostengono il bambino attraverso il canale del parto. Il dolore è così forte perché molti dei muscoli interessati non sono mai stati usati prima. Non sarà consolatorio, ma se c'è tutto questo dolore significa che avrete il vostro bambino molto presto. Si consiglia alla donna di cercare di rilassarsi anziché contare le contrazioni, di pensare che ogni contrazione l'avvicina sempre di più al momento in cui avrà il suo bambino in braccio». Va detto che le donne che hanno sempre sofferto molto durante le mestruazioni, potranno sopportare meglio le prime contrazioni, mentre quelle del cosiddetto travaglio attivo sono dolorose per tutte, senza distinzioni. Alcune donne potranno provare una sensazione di pesantezza nella parte bassa del bacino e alle gambe, altre giramenti di testa e nausea. Ogni donna reagisce al dolore e all'esplosione di ormoni che entrano in circolo durante il travaglio a modo proprio.
wendy89
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Re: Cosa succede davvero quando partorisci

Messaggio da wendy89 »

EPIDURALE E ALTRI MODI DI DIMINUIRE IL DOLORE

L'asnestesia epidurale viene vista dalla partoriente come la panacea di tutti i mali. Poche ore di sollievo rappresentano per una donna, specie se alle prese con un travaglio alquanto lungo e complicato, l'equivalente di una vacanza di un mese alle Maldive. Si tratta di anestetico locale composto da antidolorifici che viene iniettato nella parte bassa della schiena e serve a intorpidire i nervi del dolore nella parte bassa del corpo. In Italia, per chi intendesse ricorrere all'epidurale, è necessario comunicarlo alla struttura sanitaria o alla clinica dove si intende partorire. Questo perché l'anestesista potrebbe non essere sempre disponibile 24 ore su 24. Oltre all'epidurale, affermano le ostetriche, ci sono altri metodi efficaci per alleviare il dolore del travaglio: «Un parto in acqua può aiutare a rilassare la madre, così come una doccia calda. Per alcune donne può essere utile un leggero massaggio sulla schiena e si dice che anche l'agopuntura possa aiutare, ma non ci sono molte prove a riguardo. La cosa più importante da ricordare è che quando si tratta di alleviare il dolore, funziona tutto ciò che aiuta la donna a stare bene». Dalla musica all'entonox, un mix di gas inodore e aria, molto utilizzato nei paesi anglosassoni.

L'OSTETRICA POTREBBE ALLONTANARSI DALLA VOSTRA CAMERA

Siete in pieno travaglio, voi e il vostro compagno/marito siete verosimilmente in una stanza dedicata chiamata per l'appunto sala travaglio, dove avete a disposizione un letto, un cuscino, una grande palla, un bagno privato e tutto ciò che può aiutarvi a gestire meglio il dolore. L'ostetrica, a meno di complicazioni e travagli difficoltosi, non rimarrà tutto il tempo con voi nella stanza. Verrà a controllare che tutto vada bene, che il tracciato segni un movimento regolare del bimbo, che i parametri siano nella norma. Ma di fatto sarete voi e il vostro bambino a fare il grosso del lavoro, quindi non allarmatevi se non avrete la vigilanza costante dell'ostetrica di turno. Potrebbe essere impegnata in altri parti, potrebbe essere sostituita perché è arrivato il suo cambio turno. In ogni caso non sarete mai abbandonate a voi stesse.
wendy89
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Re: Cosa succede davvero quando partorisci

Messaggio da wendy89 »

IL MOMENTO DELLE SPINTE

Potrebbe durare venti minuti o due ore, dipende dal tipo di travaglio che avete avuto e da quanta energia vi è rimasta. L'importante è ascoltare le indicazioni dell'ostetrica, che in questo momento sarà lì con voi ad aiutarvi a far nascere il bimbo. Potrete scegliere la posizione che vi fa sentire più comode: a carponi. sdraiata sul lettino delle spinte, rannicchiata, appoggiata ad un supporto. Si capisce che è arrivato il momento di spingere quando il dolore raggiunge l'apice e si ha lo stimolo di andare in bagno (in molti casi accadrà letteralmente, di farla davanti all'ostetrica, ma non preoccupatevene, il personale che vi assiste è abituato a questo ed altro). Da questo momento il dolore diminuisce e subentra lo sforzo di far uscire prima la testa del bambino e poi il resto. Se il bebè fa fatica ad uscire, potrebbe rendersi necessaria l'episiotomia, ovvero un piccolo (o grande, dipende dai casi) taglio sulla vagina, per agevolare l'uscita della testa. Più la cervice si sarà dilatata, più i muscoli del perineo si saranno rilassati durante il travaglio, meno probabilità ci saranno di ricorrere a questo taglio, particolarmente fastidiosio e doloroso nel post partum.

EVENTUALI COMPLICAZIONI

Il parto è sì un evento del tutto fisiologico e naturale, e come tale può avere delle complicazioni, sia per la mamma che per il bambino. La più frequente è il parto cesareo d'urgenza: si rende necessario quando la mamma ha passato un travaglio lungo e complicato, quando ha perso molto sangue, quando il bambino si posiziona male, quando c'è insofferenza fetale. Qualunque sia la motivazione, non è colpa vostra. Non è colpa tua se il parto non è andato come speravi. Prima vi leverete il senso di colpa e prima riuscirete a godervi il bambino e a evitare traumi post partum. Ricordatevi che avete fatto tutto il possibile per metterlo al mondo: «Se qualcosa va storto durante il travaglio, non è colpa tua. I bambini possono essere grandi, o in una posizione scomoda, o il vostro collo dell'utero può richiedere molto tempo per dilatarsi. Non c'entra nulla se avete o non avete fatto correttamente gli esercizi di respirazione chi vi hanno insegnato al corso pre-parto». E se lo dicono le donne con più esperienza in assoluto in fatto di parti, c'è da crederci.
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